Fate Festival. San Potito diventa multietnica
E’ questa la San Potito che ci piace. Una “cittadina” sempre più multietnica grazie alla tredicesima edizione del Fate Festival, evento che probabilmente meglio rappresenta la natura multietnica e la forte volontà di incentivare il turismo e la cultura di questa piccola cittadina immersa nel Parco Regionale del Matese.
Il Fate Festival infatti parte dalla volontà di creare a San Potito Sannitico un laboratorio a cielo aperto d’arte, dove questa diventa uno strumento tra gli artisti e gli abitanti di dialogo, in un processo in grado di autosostenersi e autoalimentarsi durante il tempo tramite la forma partecipativa.
In questa edizione, è il giovane il fulcro ed il motore spingente del successo. Infatti, il programma di quest’anno è rivolto, in modo particolare, ai più piccoli per i quali sono previste varie attività di lettura, musica e gioco, oltre e soprattutto di partecipazione al lavoro degli otto artisti che quest’anno si alterneranno in residenza a San Potito. L’intento è stimolare i più giovani alla creatività condivisa.
Nelle scorse giornate, inoltre, alcuni giovani residenti di San Potito Sannitico, si sono organizzati in gruppi, al fine di illustrare e narrare ai tanti turisti accorsi, le opere d’arte realizzate nella passata edizione del Fate Festival, oltre a quelle in corso di realizzazione.
Il sindaco Francesco Imperadore, ampiamente soddisfatto per l’evento afferma: ovviamente per il rilancio di una destinazione non basta la cultura fine a se stessa, altrimenti Atene sarebbe la città turistica per eccellenza. Non basta la testimonianza storica nelle cose, serve lasciare un’esperienza evocativa legata ad essa, creare engagement, che detto in parole comuni significa legame, coinvolgimento, a livello attrattivo locale. A ciò ci stiamo da tempo impegnando, raccogliendo successi e soddisfazioni per la nostra amata San Potito.
Fonte: Comunicato stampa
About author
You might also like
CasertaFilmLab, al don Bosco con “Il gusto delle cose”
Redazione -Nuovo appuntamento con il cineforum di Caserta Film Lab presso il Teatro Don Bosco, che martedì 17 dicembre presenta “Il gusto delle cose” di Tran Anh Hung, con doppio
Un Borgo di Libri, pronti al via per la rassegna a Casertavecchia
Redazione -Il basco Amets Arzallus Antia, lo scrittore più amato da Papa Francesco, l’argentino Fernando Bermudez, Maurizio De Giovanni e i procuratori Gratteri, Cantone e De Lucia, i disegnatori di
Caserta e i beni culturali, il cantiere che tarda tanto ad aprire
Pietro Battarra – «Beni Culturali a Caserta, un cantiere per lo sviluppo». Se ne parlerà lunedì 4 giugno alle ore 17,30 nel salone delle conferenze di Confindustria Caserta per iniziativa dell’associazione