FaziOpenTheater, a Palazzo Fazio va in scena “A Tutta Farsa”
-Il “FaziOpenTheater” domenica 22 gennaio porta in scena un genere teatrale che ha origini molto antiche, la farsa. L’ottavo spettacolo della sezione teatri d’inclusione ha come titolo: “A Tutta Farsa”. L’evento si terrà alle ore 19,00 presso la Sala Teatro di Palazzo Fazio in Via Seminario 10 a Capua. La compagnia che realizza lo spettacolo è la “Koishiteru Film Production” di Pomigliano d’Arco, la drammaturgia e la regia sono di Antonio Vitale, gli interpreti sono Gennaro Iago Esposito, Daria Fiorillo e Antonio Vitale, la direttrice di scena è Natalia Fusco. Antonio Vitale racconta che per il suo spettacolo ha riscritto le farse del drammaturgo Antonio Petito: «Le farse di Antonio Petito, se analizzate bene, hanno dei contenuti che vanno ben oltre il significato specifico proprio del genere teatrale della “farsa”. Da anni ho cercato, leggendole assiduamente, questi contenuti ed effettivamente emergono in una maniera disarmante. Dietro la risata grassa, dovuta all’equivoco o ad una caratterizzazione di qualche personaggio si nasconde, inconsapevolmente, un mondo di sentimenti molto profondi e veri, da quello amoroso a quello della gelosia fino ad arrivare addirittura ad una certa compassione per alcuni personaggi anziani che, a causa di una menomazione fisica, da un lato sono oggetto di lazzi ma dall’altro di una profonda riflessione sulla determinata situazione che vivono». Spiega poi: «Ciò che mi ha spinto a riscrivere tre farse di Petito è stata la mia continua ricerca di voler creare un ponte tra la tradizione e la contemporaneità, evidenziando attraverso un prologo ed un epilogo completamente inediti la situazione del mestiere dell’attore oggi. Inoltre, per quanto riguarda il testo ho voluto abolire del tutto Pulcinella, dando lo spazio che si merita ad un altro personaggio creato da Antonio Petito ovvero Pascariello Carota,
antesignano del Felice Sciosciammocca di Eduardo Scarpetta». Conclude infine: «Da questa mia “spasmodica” ricerca è partita la mia idea di messa in scena che vuole essere snella con pochi elementi, da cui dovrà emergere forte e potente la parola detta. Una parola che dal testo si distacca per vivere pienamente in scena. Una recitazione naturalistica che evidenzierà un’interpretazione vera. Volutamente non ho inserito delle musiche ma soltanto dei suoni, che in scena verranno riprodotti dal vivo da una tammorra».
Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare
Antonio Iavazzo o Gianni Arciprete ai seguenti numeri: 3389924524 o 3343638451 oppure inviare
una mail a info@antonioiavazzo.it o gianniarciprete@libero.it .
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