Ferragosto tra sacro e profano, le tradizioni si confrontano
– Tra musei, mare e processioni in onore dell’Assunta. Dopo due anni di restrizioni da covid-19, il ferragosto casertano si è reimpossessato delle sue tradizioni sacre e profane.
Nelle frazioni del capoluogo di Terra di Lavoro, in particolare presso le località di Falciano e del Mezzano, le effigi della Beata Vergine Assunta hanno ripreso il loro solenne cammino tra i fedeli in festa e per le strade dei loro paesi contornate da scenografiche luminarie.
Non solo a Caserta, ma anche nei centri più importanti della provincia sono state rispettate le celebrazioni in onore dell’Assunta. A Santa Maria Capua Vetere, nel giorno della vigilia di Ferragosto, la Madonna, insieme a San Simmaco, è stata portata in processione per le strade della città. Per l’occasione è stato riproposto anche lo storico incendio del campanile con fuochi d’artificio e musica in sottofondo.
Pieni anche i musei ed i siti archeologici del casertano. In tanti sono stati i turisti, italiani e stranieri, che a partire dal giorno di San Lorenzo hanno invaso il Belvedere di San Leucio, il borgo medievale di Casertavecchia, l’Anfiteatro Campano e, soprattutto, la Reggia di Caserta.
Ad attrarre migliaia di visitatori al plesso vanvitelliano sono stati, come sempre, i giardini e gli appartamenti storici, ma anche la mostra “Frammenti di Paradiso” e l’esposizione dedicata alla “ritrovata” scultura del “Real Infante Carlo Tito di Borbone” di Giuseppe Sanmartino.
Bene è andata anche la presenza di pendolari lungo la costa casertana.
Le zone di Mondragone, Baia Domizia e Castelvolturno sono state le mete preferite dei locali che hanno deciso di trascorrere il ferragosto in spiaggia per godere del bel tempo ritornato dopo giorni di incessanti perturbazioni, i cui fenomeni hanno recato non pochi danni in diverse cittadine della provincia.
Chi è rimasto a casa non ha rinunciato al classico pranzo ferragosto.
Come da consuetudine le tavole sono state imbandite con i piatti più tradizionali: dagli antipasti alla pasta al forno, passando per secondi di carne alla brace o di pesce, senza dimenticare i contorni con al centro il superlativo “puparuol mbuttunat”, per finire poi con dolci, gelati e i taralli dell’Assunta.
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