Festa della Ciliegia, a Formicola è la regina delle tavole

Festa della Ciliegia, a Formicola è la regina delle tavole

Tiziana Barrella

-Già gli antichi nobili Carafa amavano associare alla ciliegia un buon calice di vino locale, da allora e probabilmente ancor prima, la tradizione vuole che grandi alberi di ciliegio vengono amabilmente coltivati dai cittadini delle terre del Volturno al fine di consumarne il dolce frutto, preparare conserve e le famose ciliegie sotto spirito.
La città di Formicola, a partire da oggi (10 giugno) e poi, domani 11, il 17 e 18 giugno, proporrà, secondo la tradizione locale, un evento culturale  che ha come suo centro di interesse proprio il celebre frutto.
Città gemellata con Vignola, comune italiano dell’Emilia Romagna, è membro dell’associazione “città della ciliegia “per volontà dell’ex primo cittadino Prof. Carmine Aurilio”.


Regina della festa è la Ciliegia Imperiale (anche chiamata Facc Ronn, faccia di donna) per molti sovrana incontrastata  delle ciliegie. Il suo nomignolo deriva dal fatto che è pallida, chiara con le “scocche rosse”, come il volto di una donna. E’ la ciliegia più antica del paese e la sua tipicità è che croccante e succosa. Ha un sapore dolce ed è molto utilizzata per le conserve e per le ciliegie sotto spirito. Oltre all’Imperiale, Formicola ha anche altre varietà di ciliegie, la Rex; la Corvina; la Bigarreau.
L’evento è organizzato dalla Pro loco di Formicola “il Caprario” interessante nome scelto per ricordare quanto avveniva di innovativo nell’agosto 1728, quando i nobili locali, Francesco II Carafa e la moglie Faustina Pignatelli,  istituirono la prima Accademia Arcadica chiamata proprio il Caprario. L’accademia, sita sull’omonimo  monte, consentiva all’epoca un vivace fermento culturale; si riunivano letterati, poeti, artisti per approfondire le discipline più interessanti dell’epoca e chi sa…anche per gustare probabilmente le gustose ciliegie.


Attuale presidente della Pro Loco è la Dott.ssa Rossella Palmieri, affiancata da molti altri membri ed organizzatori della quattro giorni come l’Arch. Rosalba Aurilio.
Quest’ultima evidenzia come, il successo di questo frutto, sia determinato dalle favorevoli condizioni del territorio: ”Questo tipo di ciliegia necessita della temperatura delle nostre zone e di un tipo di terreno particolare. La motivazione per cui ancora oggi, come negli anni passati,  abbiamo deciso di promuovere questo fantastico prodotto della terra, è perché oltre a valorizzare il nostro territorio, a parlare di cultura, di arte, è un intero comune che si mobilita per accogliere la grande molteplicità di visitatori e ciò, crea una virtuosa solidarietà, consolida ancor più amicizie, stimola la creatività.”
All’evento, nato  negli anni ’90, hanno aderito molti espositori che proporranno non solo il dolce frutto, marmellate,  dolci a base di ciliegie, ma anche altri prodotti tipici. Non mancherà la degustazione del pregiato vino locale. Tutte le stradine e piazze del piccolo borgo medioevale saranno suggestivamente allestite per l’occasione ed inondate dalla magia generata dalla musica dal vivo.
Il momento culturale si arricchisce inoltre anche  grazie alla presenza di associazioni volte  alla sensibilizzazione verso i  disagi dei bimbi meno fortunati e verso gli animali.
Presenti in loco infatti l’ associazione animalista ENPA di Salerno, che si occupa, fra le altre cose,  del monitoraggio delle spiagge  di Castel Volturno, luogo dove la Tartaruga Marina “Caretta caretta” deposita ogni anno le sue uova e l’associazione AVIAT, organismo formato da medici ed infermieri, che si premura, attraverso varie iniziative, di raccogliere fondi destinati ai bimbi del Sud Togo.
L’utilizzo del ciliegio non è solo relegato però al consumo alimentare, esistono infatti note aziende specializzate nella floriterapia, ovverossia, un tipo di terapia olistica che utilizza  i fiori per produrre interessanti rimedi volti a riequilibrare stati emotivi alterati.
Negli anni ’30 il medico inglese Edward Bach, realizzò delle essenze terapeutiche  (38 essenze  floreali) capaci di armonizzare le emozioni troppo incalzanti: i fiori di ciliegio servono, per attutire l’ira incontrollata, quando si ha la sensazione di perdere il controllo o il timore di non aver più rispetto di sé e degli altri.

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Avvocato del Foro di Santa Maria Capua Vetere. Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Giuridico Italiano. Segue numerose attività formative per alcune Università italiane. Svolge docenza e formazione per enti pubblici, privati e università. Profiler e studiosa di criminologia e psicologia comportamentale, nonché specializzata già da anni, nello studio della comunicazione non verbale e del linguaggio del corpo, con una particolare attenzione rivolta al significato in chiave criminologica delle azioni eterolesive ed autolesive, necessarie per la redazione di un profiling.

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