Finalmente live! Arriva sulle colline casertane il teatro dal vivo
– Anche a Caserta si ritorna in scena all’aperto con la rassegna di teatro «LIVE! Il teatro è dal vivo». Dal 2 al 6 giugno 2021, tra Casertavecchia e San Leucio, arriva la rassegna con cinque spettacoli organizzati da Mutamenti/Teatro Civico 14 e La Mansarda Teatro dell’Orco. L’iniziativa, sostenuta dal Teatro Pubblico Campano, ha lo scopo di far rinascere lo spettacolo dal vivo e far rifiorire il rapporto tra gli artisti e il pubblico.
Si inizia all’interno del cortile del Duomo di Casertavecchia. Mercoledì 2 giugno alle 20,30 la compagnia Vulìe Teatro andrà in scena con lo spettacolo Mine – conferenza stanca sul melodramma amoroso di Marina Cioppa e Michele Brasilio, regia di Michele Brasilio, con Marina Cioppa e Michele Brasilio. Giovedì 3 giugno alle ore 20,30 sarà la volta di Solot, compagnia stabile di Benevento, con Salute! Regia di Michelangelo Fetto, con Michelangelo Fetto, Rosario Giglio, Antonio Intorcia, Massimo Pagano. Venerdì 4 giugno alle ore 20,30 Fabiana Fazio in MisStake, scritto, diretto e interpretato da Fabiana Fazio.
Nel week end «LIVE! Il teatro è dal vivo» si sposta a San Leucionell’Oasi del Bosco di San Silvestro. Sabato 5 giugno Mutamenti/Teatro Civico 14 va in scena con Di un Ulisse, di una Penelope di Marilena Lucente, progetto sonoro Paky Di Maio, regia di Roberto Solofria, con Roberto Solofria e Ilaria Delli Paoli, e con Paky Di Maio.
Domenica 6 giugno, La Mansarda Teatro dell’Orco proporrà Oscae Personae, Secondo studio per un’ipotesi di messa in scena contemporanea della Fabula Atellana di Roberta Sandias, regia Maurizio Azzurro, scene Francesco Felaco, maschere Giancarlo Santelli, con Maurizio Azzurro, Antonio Elia, Giulia Navarra, Marcello Manzella, musiche Giovanni D’Ancicco. In collaborazione con il Centro Studi sulla Tradizione della Maschera Teatrale in Campania.
Costo del Biglietto €5,00
Ingresso pubblico ore 20.00 / orario spettacoli 20:30
INFO E BIGLIETTI T. 3391873346 / info@teatrocivico14.it / acquista online su vivaticket.it
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA e i posti sono limitati – Ogni evento si svolgerà nel pieno rispetto della normativa sanitaria per il contenimento della diffusione del contagio da Covid-19, con l’obiettivo di garantire la salute e la sicurezza sia degli operatori che degli utenti.
Il progetto LIVE – Il teatro è dal vivo vedequindici tra teatri e compagnie indipendenti che si associano per creare una vetrina, una vera e propria mostra sul teatro contemporaneo campano, per ricucire quei fili spezzati col proprio pubblico a causa della pandemia.
Lo scopo è far rifiorire, rinascere, alimentare e riportare in vita quegli spettacoli che stavano per debuttare, che erano in prova, che più di una volta hanno visto annullate le proprie repliche.
Sono stati scelti quattro luoghi diversi che fossero alternativi ma complementari alle sale teatrali: il Museo ferroviario di Pietrarsa, la Basilica di San Gennaro presso le catacombe di Napoli, il Mulino Pacifico di Benevento, Casertavecchia e San Leucio a Caserta. Si tratta di luoghi che incidono su un territorio prossimo a quello dove le stesse compagnie agiscono abitualmente e che in più si distinguono per essere siti di grande valore estetico e culturale.
Il desiderio è creare una sinergia virtuosa, per cui il pubblico, affezionato a una singola piazza, possa essere incuriosito e spinto a vivere l’esperienza teatrale in tutti i luoghi della rassegna.
L’organizzazione dell’evento è affidata al nuovo Teatro Sanità e al NEST di Napoli, al Teatro Civico 14 insieme a La Mansarda Teatro dell’Orco di Caserta e alla Compagnia Solot di Benevento. L’iniziativa è realizzata con il sostegno del Teatro Pubblico Campano.
La rassegna si inserisce quest’anno nella programmazione del progetto “La Campania è Teatro, Danza e Musica”, promosso da ARTEC/ Sistema MED in collaborazione con SCABEC – Società Campana Beni Culturali e Fondazione Campania dei Festival.
CALENDARIO
CASERTAVECCHIA – cortile del Duomo
2 giugno – Vulìe Teatro
Mine – conferenza stanca sul melodramma amoroso
di Marina Cioppa e Michele Brasilio
regia di Michele Brasilio
con Marina Cioppa e Michele Brasilio
Durante la trasmissione Mine il presentatore Gabriele Rossi, insieme con la dottoressa Benedetta Vizzicari e con supporto di contributi video, dimostrerà come e perché il rapporto di coppia sia un melodramma inutile. Obiettivo della trasmissione televisiva è l’abbandono del bigottismo a favore di una maggiore apertura mentale, perché non c’è bisogno di fare tante storie per farsi una storia. Durante la serata si interpreteranno i conflitti psichici che nascono quando si è in coppia e come senza amore la coppia può esistere con individualità e unicità, che sono i soli valori fondamentali per l’essere umano: fermarsi prima di dirsi “ti amo” significa preservare la propria vita. Vulìe Teatro presenta il suo ultimo lavoro, uno spettacolo comico, cinico e paradossale. Proprio come l’amore.
3 giugno – Solot compagnia stabile di Benevento
Salute!
regia di Michelangelo Fetto
con Michelangelo Fetto, Rosario Giglio, Antonio Intorcia, Massimo Pagano
L’Italia è una Paese dallo straordinario patrimonio di vitigni autoctoni e nello stesso tempo è il Paese dell’arte, della musica, del teatro, della poesia. Lo spettacolo “Salute!” non fa altro che unire le “forze”, le peculiarità vincenti di questo meraviglioso Paese, attraverso una performance divertente, poetica, coinvolgente, prodotta dalla Solot compagnia stabile di Benevento, che mette in scena quattro attori che reciteranno, suoneranno, canteranno e balleranno il Vino.
4 giugno – Fabiana Fazio
MisStake
scritto, diretto e interpretato da Fabiana Fazio
Giulietta e Romeo. Una Giulietta e un Romeo. Per una serie di sventurate coincidenze tutto finisce. L’amore. La vita. Il conflitto, infine. Per una serie di stupidi errori. What a mistake! Tutto va come deve andare perché sia la tragedia che deve essere. E se non fosse andata così? In che altro modo sarebbe andata? La tragedia è tragedia perché non può andare altrimenti. Qualsiasi cosa si faccia. Una Giulietta. Un Romeo. Essere in un non luogo a ripetersi sempre la stessa frase. Continuare nelle stesse azioni, lo stesso dire. Perpetuamente. O anche. Tornare indietro. Riformulare le domande. Farsi la domanda giusta, se la si trova, provare con altre risposte, magari. Non trovarne. Più. Continuare in eterno. Sempre uguale nel tempo.
> SAN LEUCIO – Bosco di San Silvestro
5 giugno – Mutamenti/Teatro Civico 14
Di un Ulisse, di una Penelope
di Marilena Lucente
progetto sonoro Paky Di Maio
regia di Roberto Solofria
con Roberto Solofria e Ilaria Delli Paoli, e con Paky Di Maio
Viaggia ancora Ulisse, e Penelope è ancora sull’isola, a indagare quel mistero del tempo che è l’attesa. Cosa accade quando Ulisse raggiunge Itaca? Cosa succederà adesso che il desiderio infinito potrà placarsi? Il desiderio dell’uno e dell’altro, il desiderio dell’uno per l’altro. Quell’incontro in cui tutto sembra poter ricominciare cambia Ulisse e Penelope come non era accaduto in venti anni. Domande furiose che nascono solo dall’amore. Quando si sta male per averlo perduto, quando si pensa di averlo ritrovato, e si teme e si trema al pensiero del futuro. Chiunque abbia avuto un’Itaca nella propria vita sa di cosa stanno parlando, quei due.
6 giugno – La Mansarda Teatro dell’Orco
Oscae Personae
Secondo Studio per un’ ipotesi di messa in scena contemporanea della Fabula Atellana
di Roberta Sandias
regia Maurizio Azzurro
scene Francesco Felaco
maschere Giancarlo Santelli
con Maurizio Azzurro, Antonio Elia, Giulia Navarra, Marcello Manzella
musiche Giovanni D’Ancicco
In collaborazione con il Centro Studi sulla Tradizione della Maschera Teatrale in Campania.
Dal progetto “Maccus in Fabula”, che espone in forma di conversazione – spettacolo la summa del percorso svolto intorno a un’ipotesi di messa in scena della Fabula Atellana, prende vita lo spettacolo “Oscae Personae”, che vuol essere una vera e propria operazione di rilettura di questa antica forma di teatro italico. Tutto il lavoro di ricerca, sia letterario che iconografico svolto dal 2004 a oggi, viene distillato e trasformato, mantenendo tuttavia intatta la sua essenza. La fabula atellana, dopo una lunga indagine filologica, viene dunque riproposta in una forma nuova, che non tradisce il suo punto di partenza, ma lo traduce in chiave più contemporanea e idonea alla fruizione del pubblico dei giorni nostri, conservando però la sua natura primigenia di teatro popolare e farsesco.
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