“Follia” e innovazione, le foto di Helmut Newton al PAN
(Mario Caldara) – Napoli come casa delle idee, della creatività, dell’arte. La città allarga le braccia e, ancora una volta, accoglie un maestro. Il PAN, il Palazzo delle Arti di Napoli, dal 25 febbraio al 18 giugno, stende il tappeto rosso per l’ennesimo grande ospite, il fotografo Helmut Newton.
Anche se non sarà presente in carne e ossa, il maestro è scomparso nel 2004, ci sarà la sua anima. A fare le veci di Newton, infatti, sarà l’eredità che ha lasciato, quell’immenso bagaglio culturale, espressione della sua arte. In altre parole, le sue creazioni. “Helmut Newton. Fotografie. White Women/Sleepless Nights/Big Nudes” è il nome del progetto realizzato dalla vedova Newton, June, oltretutto presidente della Helmut Newton Foundation, e promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.
Tedesco e naturalizzato australiano, Helmut Newton si è guadagnato la fama di uno dei fotografi più imponenti nella storia del settore, senza dimenticare che aveva ormai appiccicato l’appellativo di grande provocatore. Questa è la sua arte, provocazione per molti, verità per altri. Al centro, i suoi studi sul nudo femminile. La mostra, nata nel 2011 per volontà della moglie, si divide in tre sezioni, dedicate a più di duecento immagini raccolte nei primi tre libri di Newton, pubblicati tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta.
La prima sezione, “White Women”, si riferisce al primo volume monografico di Newton, pubblicato nel 1976, che ha segnato la storia della fotografia. Non solo ricevette il prestigioso Kodak Photo Book Award, ma sancì l’esordio assoluto nel mondo della moda, dell’erotismo e del nudo.
“Sleepless Nights”, la seconda sezione, che risale al 1978, ha sì la nudità come nucleo dei lavori, ma cambia le carte in tavola, estendendo la moda oltre i confini della fotografia, ai ritratti, a reportage di scene del crimine.
Infine, è la volta del 1981, anno in cui “Big Nudes”, cui è dedicata la terza sezione, punta i piedi e si guadagna, a suon di spallate, per forza e per impatto, una posizione di primo piano nell’immaginario collettivo.
Newton acquisì così lo status di simbolo della fotografia del Novecento, attraverso i nudi a figura intera, una rivoluzione per l’epoca, una coraggiosa provocazione. E, in fin dei conti, nella vita e nell’arte, ci vuole coraggio. Quel coraggio di mostrarsi, di esternare agli altri la propria visione delle cose, senza timore di non essere apprezzati per quel che si è davvero. Newton lo sapeva, ne era pienamente cosciente, i suoi studi sulle nudità femminili lo dimostrano. Egli non era solo un maestro della fotografia. Insegna ancora oggi, anche se non più in vita e questo testimonia la sua grandezza, princìpi basilari di vita: affinché nasca una nuova arte, un’innovazione, qualcosa di autentico, non bisogna aver paura di osare.
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