Fotografia di una storia. Femminismo a Napoli e in Campania
Claudio Sacco
– «Fotografia di una storia, 1968-2018 femminismo e movimenti delle donne a Napoli e in Campania», è il titolo della mostra fotografica promossa dal
Consiglio regionale della Campania, Commissione Pari Opportunita’, Consulta regionale femminile e Osservatorio sul fenomeno della violenza sulle donne.
La mostra, a cura di Luisa Festa, sara’ inaugurata martedì 20 marzo, alle ore 12, presso la sede del Consiglio regionale, Napoli, centro direzionale, isola F13, piano terra, area Biblioteca Delcogliano.
Saranno presenti le presidenti degli organismi Natalia Sanna, Simona Ricciardelli, Rosaria Buno, la curatrice Luisa Festa, la consigliera regionale delegata alle pari opportunita, Loredana Raia, e la Presidente del Consiglio Rosetta D’Amelio.
“Abbiamo scelto di mostrare attraverso le immagini le fasi importanti dei movimenti a Napoli e in Campania, – spiega il comitato scientifico della mostra – ben consapevoli che si tratta di una scelta che lascia fuori altri momenti, altrettanto importanti. Il femminismo infatti, dovunque nel mondo, non è un percorso lineare che procede diritto per la sua strada, a volte sembra perfino inabissarsi assumendo l’andamento di un fiume carsico, ma procede inarrestabile, perché coinvolge i corpi e le menti, gli individui e le singolarità, gli uomini e le donne, le relazioni tra le generazioni, le forme della socialità e del potere. E allora cercheremo di mostrare come tutto ciò ha cambiato e continua a cambiare la nostra società, un lavoro in progress di ricerca, di documentazione e di coinvolgimento, per arrivare ad un quadro articolato e comprensibile della nostra storia, della storia delle donne ma anche degli uomini e di come e se gli apparati, le relazioni sociali, si sono fatti attraversare dal pensiero e dalla libertà femminile nella nostra Campania.
Il percorso della mostra segue un andamento cronologico, a testimoniare di volta in volta la fase saliente della lotta, ma va ricordato che nessuna delle tematiche è stata mai abbandonata, mano mano che altri spazi di libertà si aprivano e il “diritto di avere dei diritti” diventava più consapevole e più cogente, come abbiamo cercato di spiegare attraverso le didascalie che accompagnano le foto”.