Francesco Liccardo, l’attore casertano su Rai 3 in un docufilm
Redazione -“Sono davvero entusiasta di questo debutto televisivo, un piccolo ma grande passo verso un sogno che si realizza e che mi riempie di orgoglio. Sono molto felice di aver preso parte a questo progetto, che rappresenta un omaggio straordinario a un grandissimo attore come Giorgio Albertazzi, un
ritratto del genio e dell’artista, ma anche una denuncia sullo stato dei teatri abbandonati in Italia.
Questo lavoro vuole essere un appello a riaprire gli oltre 500 teatri chiusi nel nostro Paese, perché il
teatro non è solo un luogo di spettacolo, ma un vero e proprio fulcro di cultura e crescita personale.
Le mie radici casertane sono la mia forza, mi hanno insegnato il valore del sacrificio e della
determinazione. Il mio essere campano mi ha insegnato a gridare a gran voce quando si vuole
davvero cambiare qualcosa. Credo fermamente che il teatro possa e debba essere un punto di svolta
per togliere tanti giovani dalla strada e dai telefonini. Guardando l’esempio di Francesco Di Leva e
il suo lavoro con il Teatro Nest, vedo quanto l’arte e la cultura possano rappresentare segni tangibili
di emancipazione per i ragazzi. È un esempio che mi ispira e che vorrei contribuire a diffondere,
perché il teatro può davvero cambiare vite, proprio come ha fatto con la mia. Inoltre Caserta e la
Campania sono parte integrante della mia identità, e poter portare un po’ di questa terra sul piccolo
schermo è per me motivo di grande emozione e responsabilità”.
Così Francesco Liccardo, 27 anni, di Teverola, nel ribadire con orgoglio le sue origini, alla vigilia di
un debutto importante, quello televisivo, in programma stasera, venerdì 23 agosto, su Rai Tre (e in
replica su RaiPlay) con il docufilm dal titolo “Via Sicilia 57/59, Giorgio Albertazzi. Il teatro è vita”.
Il progetto, cui ha preso parte il giovane attore casertano, è stato firmato a 4 mani da Pino Strabioli
e Fabio Masi, in occasione dei cento anni dalla nascita del grande autore e attore scomparso nel
2016.
Francesco racconta: «Ho incontrato il cinema in Australia per caso a 19 anni, appena sono rientrato in Italia mi sono trasferito a Roma dove mi sono diplomato presso un’accademia di recitazione, dove ho studiato con i grandi nomi del cinema come Michele Placido, Gabriele Muccino, Pupi Avati, Ivano De Matteo, Giancarlo Scarchilli e tanti altri. Nel mentre studiavo recitazione cinematografica ho cominciato a
fare anche diversi spettacoli a teatro. Poi il videoclip “’’O schiavo e ‘o rre” con Nino D’Angelo, un
cortometraggio dal titolo “A-mos” con la regia di Toni D’Angelo. Quindi, questo docufilm che è stato prima presentato alla festa del cinema di Roma e venerdì in tv su rai3».
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