Giardino Inglese, alla Canonica la conoscenza fenomenologica
– Nel giorno della Festa della donna Addolorata Ines Peduto terrà una conversazione ed esperienza sensoriale sul tema “Il Giardino Inglese della Reggia di Caserta raccontato con il tatto e con l’olfatto”.
L’incontro è alle ore 17 di giovedì 8 marzo presso La Canonica, il cenacolo che si è costituito intorno a padre Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta, e che è guidato dallo scienziato casertano Antonio Malorni. Sarà il più “canonico” degli incontri del giovedì con una conversazione che promette di essere una vera e propria esperienza di conoscenza profonda. Tra gli aderenti al sodalizio de c’è una attesa piena di curiosità anche perché la relatrice è nota per la sua fertile creatività nell’associare storia dell’arte, botanica, fitochimica, analisi sensoriale e altro.
Il Giardino Inglese della Reggia di Caserta è esteso su una superficie di circa 23 ettari ed è un monumento vivente di enorme importanza, frutto del collezionismo botanico del Settecento. In occasione della sua conversazione, Addolorata Ines Peduto, che ha voluto usare questo termine in alternativa a conferenza, farà trovare campioni botanici di ogni genere, tra cui foglie, fiori, frutti, rametti, cortecce, grazie ai quali condurrà per mano, per bocca e per naso gli intervenuti in quella che sarà una vera visita “fenomenologica” dell’importante monumento vivente casertano. Il mero approccio storico-botanico al Giardino Inglese della Reggia di Caserta potrebbe sembrare più aulico, solenne, “culturale”, ma è poi quello che alla fine non lascia nessun ricordo tangibile per riportare con passione alla memoria questo importante organismo botanico. Viceversa, se ogni partecipante riuscirà a essere catturato da una delle sensazioni tattili o da uno dei sapori o degli odori, che si possono anche sperimentare, sapendo come fare, durante una visita reale al sito, allora il ricordo resterà indelebile e quella sensazione tattile o quel particolare profumo o sapore richiameranno per sempre alla memoria il Giardino Inglese attraverso l’esperienza vissuta presso La Canonica. Perché i sensi sono i punti nevralgici dell’esistenza di ciascuno, quelli che fanno sorgere esperienze che, attraverso l’articolazione del pensiero e delle parole ci fanno emergere dal vuoto che circonda e suggellano un confine tra la vita e la morte. Ben sapeva di questo il poeta Rainer Maria Rilke quando nel Sonetto a Orfeo I-XIII scriveva: “Colma la mela, la pera, la banana, l’uva spina / Tutto questo dice vita e morte nella bocca. / L’avverto… leggetelo / sul volto di un bambino quando assaggia. / Questo viene da lontano. Non diviene / pian piano nella bocca innominato ancora? / Dove già erano parole, fruiscono scoperte, / dalla polpa del frutto a sorpresa liberata. / Osate dirlo quel che chiamate mela: / questa dolcezza che prima si addensa e / poi lieve nel gusto appena definita / farsi chiara, desta e trasparente / duplice, solare, terrestre, nostra”.
Nella poesia di Rilke la mela, la pera, la banana, l’uva spina sono cose oggettive, fanno parte del mondo, come il Giardino Inglese, ma diventano reali solo nella bocca che le assapora. Ora ciò che caratterizza la bocca di un essere vivente è l’assaporare, ma la mela, la pera, la banana non avrebbero nessun sapore se non ci fosse nessuna bocca che le assaporasse. Quindi, il sapore non sta né nella mela né nella bocca del bambino, ma sta nella loro relazione. Il valore dell’opera innovativa, canonica, di Addolorata Ines Peduto è proprio in questo: creare l’opportunità in quanti saranno presenti alla sua conversazione di stabilire una relazione incancellabile tra se stessi e il Giardino Inglese.
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