Giordane Fai di Primavera. L’esperienza dell’Istituto Giordani
Maria Beatrice Crisci
– «I ragazzi del Giordani seguono le attività del Fondo Ambiente Italiano da diversi anni e alcuni nostri alunni hanno fondato il Fai Giovani a Caserta lo scorso anno. La capo delegazione è una nostra ex alunna, diplomatasi lo scorso anno, Vittoria Olivella». Piarosa Pettolino professoressa dell’Iti Giordani di Caserta, volontaria dell’Associazione e da quest’anno vice capodelegazione di Caserta, così racconta l’esperienza vissuta dagli studenti (Specializzazione Chimica e Biotecnologie Ambientali) lo scorso week end a Casertavecchia. Un’altra bella esperienza didattica che ha visto protagonista l’Istituto Giordani guidato dalla professoressa Antonella Serpico.
«La mia dirigente – racconta la professoressa Pettolino – ha sposato in pieno il tema della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico e sempre con maggiore tenacia consente alla sua scuola di partecipare a questa bellissima manifestazione». L’evento ricordiamo quest’anno ha avuto come cuore il borgo di Casertavecchia con il Duomo e la Casa delle Bifore.
L’Istituto durante l’anno scolastico è coinvolto in altre iniziative del Fai? «Abbiamo delle “classi amiche Fai” e quindi la partecipazione degli studenti alla Giornata Fai d’autunno come apprendisti Ciceroni. Quest’anno all’Acquedotto Carlino e poi al “Torneo del paesaggio”, E’ questo un concorso che ogni anno il Fai esplica per le scuole italiane. Sempre le classi amiche, presentano ogni anno alle Giornate Fai di Primavera un progetto laboratoriale volto a coniugare le competenze tecniche che acquisiscono a scuola con i principi ispiratori dell’iniziativa. Quest’anno il titolo del progetto è stato “Chimica e arte:la bellezza di un legame”, una sorta di viaggio nel mondo dell’arte per capire come sia stata necessaria la chimica agli artisti per realizzare le loro meravigliose opere d’arte e di come la rivoluzione industriale con lo sviluppo della chimica, ha permesso agli artisti di avere a disposizione non solo una vasta gamma di pigmenti ma anche colori più resistenti ai vari fattori ambientali e al tempo. Gli studenti hanno prodotto nei laboratori scolastici colori ad olio, tempera, acquerello, utilizzando ingredienti sia naturali come frutti, spezie, verdure, sia sostanze chimiche atossiche. Abbiamo analizzato le tecniche di diagnostica e restauro di dipinti e affreschi soffermandoci anche sul biorestauro, ossia l’utilizzo di particolari microrganismi selezionati, su pitture murarie che si nutrono o dissolvono depositi inorganici con i prodotti del loro metabolismo senza danneggiare le opere e permettendo di lavorare in modo sicuro per gli operatori, le opere d’arte e l’ambiente».
Un’occasione davvero unica per i ragazzi? «Certo! Con le Giornate FAI gli studenti hanno l’occasione di conoscere le bellezze del nostro territorio, svolgendo attraverso un progetto scolastico un’azione civica di valorizzazione e tutela del nostro patrimonio artistico, storico e naturalistico, come è stato anche per gli anni passati. A Santa Maria Capua Vetere, ad esempio, hanno prodotto il rhodinon italikon, il profumo campano prodotto con le rose di Capua. Essenza che veniva venduta nella piazza di Seplasia. Poi ricordo, l’esperienza naturalistica come è stata quella per lo studio su Riardo. Qui, i ragazzi hanno analizzato le acque. E ancora, Succivo con uno studio sulla canapa per il suo utilizzo sia nel settore alimentare e industriale ma anche come biomassa per produrre energia. Nell’occasione hanno compiuto analisi chimiche su prodotti a base di canapa. Le prove che effettuiamo in laboratorio vengono sempre dimostrate ai visitatori riscuotendo ogni volta un grande interesse».
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