Holodomor, il Manzoni di Caserta ricorda il genocidio ucraino
– «La pagina che oggi vive il Liceo Manzoni è di primaria importanza. Un seminario di studi, ma anche un’esperienza didattica, culturale, formativa e soprattutto di vita». Così la dirigente scolastica Adele Vairo in occasione dell’incontro tenutosi nell’aula magna del liceo casertano. Ospite d’onore l’ambasciatore di Ucraina in Italia Yevhen Perelygin. Con lui il console generale Viktor Hamotskyi, il sindaco di Caserta Carlo Marino e il presidente del Lions Caserta Vanvitelli Luigi Bianchi. È stata questa l’occasione per la presentazione del fascicolo divulgativo «1932-1933. Holodomor, cronaca e storia di un genocidio». A moderare l’incontro il giornalista Giancristiano Desiderio. La preside Vairo rivolgendosi agli studenti ha poi sottolineato: «Voi ragazzi e ragazze, accompagnati in questo percorso, dovete comprendere quanto e come la storia debba essere vissuta, metabolizzata e partecipata per poter essere davvero maestra di vita». L’incontro ha visto la grande attenzione e partecipazione degli studenti che, attraverso le parole dei relatori, hanno potuto farsi un’idea di quella storia particolarmente drammatica. Vero è che si tratta di una delle pagine più crudeli tra quelle che il Novecento abbia prodotto ma, incredibilmente, è una storia dimenticata. Eppure, l’Holodomor ha mietuto, secondo diverse stime, fino a dieci milioni di vittime innocenti fra la popolazione ucraina negli anni 1932 e 1933 ed è un dramma dalle proporzioni spaventose. Lo sterminio per fame – Holodomor significa letteralmente “morte per fame” – venne posto in essere per piegare i contadini al volere di Stalin. Tutto il grano prodotto, tutti i generi alimentari, compresi gli animali, vennero requisiti. Così, vittime di un disegno politico agghiacciante, muoiono per fame, una delle morti più dolorose, uomini, donne e soprattutto bambini. Le testimonianze e le immagini storiche dell’Holodomor raccontano, tragicamente, del dolore e della sofferenza, delle immense fosse comuni, di corpi scheletrici, di città e paesi dove un numero infinito di civili moriva per strada in condizioni disumane consumato dall’inedia.
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