I Borbone e la devozione per l’Immacolata, da Napoli a Capua

I Borbone e la devozione per l’Immacolata, da Napoli a Capua

Luigi Fusco -Il senso di devozione e di rispetto per ogni forma di sacralità cristiana provato dai Borbone rispondeva a una precisa scala gerarchia, cui afferivano diverse figure di santi familiari o di patroni della capitale partenopea. In cima a questa piramide, oltre la Trinità, un posto di rilievo avevano attribuito all’Immacolata Concezione, ancor prima che il suo dogma venisse approvato, nel 1854, da Papa Pio IX.

Presso la corte reale, all’epoca di re Carlo, la promozione di questo singolare culto mariano era stata fortemente sostenuta da padre Pepe, noto gesuita napoletano, che aveva, oltretutto, l’abitudine di dispensare a chiunque i suoi caratteristici bigliettini dell’Immacolata.

Con il passar del tempo, tutti i capi della famiglia reale si sono impegnati nella committenza di edifici sacri, guglie e opere d’arte da dedicare alla Madonna Immacolata, la cui realizzazione avveniva spesso a seguito di una grazia ricevuta. Fra gli esempi più notevoli ancora oggi visibili a Napoli ci sono il Palazzo dell’Immacolatella, in zona porto, e l’omonima Guglia in piazza del Gesù.

Con la restaurazione, invece, Ferdinando I proclamò l’Immacolata come Patrona Speciale del Regno delle Due Sicilie. Dopo qualche anno, a seguito del forzato soggiorno di Pio IX a Gaeta, dove fra l’altro maturò l’intenzione di avviare l’iter destinato alla consacrazione del dogma dell’Immacolata Concezione, l’attenzione dei Borbone verso questo culto si fece ancora più sentita. In particolare, Ferdinando II dopo esser scampato all’attentato provocato, nel 1856, dal mazziniano Agesilao Milano, fece erigere la Chiesa della Concezione, ancora oggi presente stante nel quartiere di Secondigliano; finanziò la costruzione della Colonna dell’Immacolata a Roma, mettendo, inoltre, fine alla lunga crisi della “Guerra della Chinea” che era stata inaugurata dal suo avo Carlo.

In territorio casertano, invece, lo stesso Ferdinando fece dono all’arcivescovo di Capua, Giuseppe Cosenza, di una scultura raffigurante la Vergine Immacolata, tuttora esposta all’interno della Cattedrale. Quest’opera, di ridotte dimensioni, è oggetto di particolare devozione da parte dei capuani, tanto che in suo onore si svolge ancora una vera e propria veglia che si conclude con un’apposita funzione religiosa, seguita da una processione per le strade del centro storico, la cui celebrazione avviene alle quattro del mattino.

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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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