I giovedì della Canonica, Nicola Melone racconta Fibonacci
-Nuovo incontro per i «giovedì della Canonica». Nel rituale appuntamento della settimana sarà giovedì 18 novembre alle ore 17, “La Canonica”, presso la sua sede di Piazza Ruggiero n°1, per il suo quinto appuntamento ospita la conferenza del professore Nicola Melone sull’intrigante tema: “Leonardo Pisano detto il Fibonacci: la sua matematica, il suo tempo e la rinascita della Scienza in occidente”. Leonardo Pisano (Pisa, 1170-1242), detto Fibonacci perché filius Bonacci, figlio di Bonaccio, è considerato uno dei più grandi matematici di tutti i tempi e contribuì alla rinascita delle scienze esatte dopo la decadenza dell’età tardo-antica e dell’Alto Medioevo.
I dati della sua biografia sono scarsi e confusi ma è certo che trascorse alcuni anni nella zona di Bugia in Algeria insieme al padre Guglielmo dei Bonacci, facoltoso mercante pisano e rappresentante dei mercanti della Repubblica di Pisa in nord Africa. In questa città poté studiare i procedimenti aritmetici della cultura araba e apprese anche tecniche matematiche sconosciute in Occidente. Per perfezionare queste conoscenze Fibonacci viaggiò molto in Egitto, Siria, Sicilia, Grecia arrivando a Costantinopoli, alternando presumibilmente il commercio con gli studi matematici. Ritornato in Italia la Repubblica di Pisa gli assegnò un vitalizio che gli permise di dedicarsi completamente ai suoi studi diventando in breve tempo molto famoso, tanto che volle incontrarlo anche l’imperatore Federico II, appassionato di matematica, con il quale si incontrò a Pisa, nell’estate del 1226. Fibonacci era detto “Bigollo”, epiteto che in passato si riteneva fosse offensivo, ma che in realtà significa “bilingue”, oppure “viaggiatore”. Al posto dei numeri romani, ancora in uso ai suoi tempi, Fibonacci introdusse i nove numeri da lui definite “indiani”, e il numero zero, che in latino era detto zephirus e che in veneziano divenne zevero dal quale il nostro attuale zero. L’uso delle cifre arabe era in ogni caso già conosciuto da alcuni dotti dell’epoca. Il primo caso del quale si ha notizia è stato quello del monaco Gerberto, poi papa dal 999 al 1003 col nome di Silvestro II, che propose l’uso di questo sistema in alcuni conventi in cui si scrivevano opere scientifiche, ma il metodo rimase sconosciuto nel mondo esterno.
Il prof. Nicola Melone, molto noto per essere stato Preside della Facoltà di Scienze della nuova università di Caserta, anche se chiamata impropriamente Seconda Università di Napoli, fa sapere che la sua non sarà una conferenza matematica, ma parlerà principalmente del ruolo fondamentale che l’opera di Fibonacci ha avuto nell’economia mercantile e nella cultura del suo tempo: una cultura matematica non accademica che, attraverso le scuole d’abaco, ha istruito mercanti, commercianti, tecnici e artisti, preparando il Rinascimento italiano e la rinascita della scienza nell’Occidente europeo. Ma, in chiusura della conferenza, non potrà non parlare della sequenza e della spirale di Fibonacci, che hanno reso famoso il suo nome al di fuori della matematica, perché rappresenta la linea di congiunzione tra matematica e natura, il punto di incontro tra la suprema armonia del cosmo e il modello che lo rappresenta.
Si ricorda che l’accesso alla conferenza, come da norme vigenti, è consentito alle persone munite di “green pass” fino all’esaurimento dei posti disponibili, la cui assegnazione rispetta l’ordine di arrivo e le norme di distanziamento. Per garantirsi un posto, perciò, è raccomandabile effettuare una prenotazione inviando una e-mail all’indirizzo: antonio.malorni@cnr.it .
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