I Santi Internauti, all’Ateneo Vanvitelli un ciclo di seminari
-Si è tenuta nel pomeriggio di mercoledì 17 maggio, presso l’Aula Appia del dipartimento di Lettere e Beni culturali dell’Università degli Studi della Campania «Luigi Vanvitelli», l’ultimo appuntamento del ciclo di seminari «I Santi Internauti». Il seminario è stato organizzato dal Gruppo di ricerca Recept (Laboratorio di Storia Religioni e Antropologia – sez. ReCMed), in collaborazione con Aissca (Associazione Italiana per lo Studio della Santità, dei Culti e dell’Agiografia). Durante la conferenza sono intervenuti i professori dell’Università Vanvitelli Daniele Solvi, Claudia Santi e Giuseppe Pardini, oltre al professor Giuseppe Maiello della Univercity of Finance and Administration di Praga. Il seminario è stato inoltre momento di presentazione per i volumi che trattano i temi presentati durante gli incontri: «I santi internauti – Esplorazioni agiografiche nel web» e «I santi internauti 2 – Agiografia, devozioni e icone digitali», a cura di Claudia Santi, Daniele Solvi, Marco Papasidero e Mario Resta.
Il primo volume tratta il tema del web, che costituisce oggi l’agorà in cui una molteplicità di soggetti scambia contenuti multimediali in tempo reale. In questa sorta di realtà di secondo grado, parallela al mondo reale, non potevano mancare i contenuti di carattere agiografico, tanto più in un’epoca che è stata definita di «rivincita del sacro». Il volume ha quindi lo scopo di indagare questa nuova dimensione del sacro, trattando il tema dei santi e delle devozioni del mondo contemporaneo, visti attraverso la lente del web. Il secondo volume arricchisce ulteriormente il tema con riflessioni più ampie, che riguardano la religione digitale e le modalità attraverso le quali essa si esprime.
Il professor Daniele Solvi, uno degli ideatori del seminario permanente, ha risposto ad alcune domande riguardo le origini e gli obiettivi del seminario.
Da dov’è nata l’idea di sviluppare negli anni questo ciclo di seminari?
«Il primo seminario si è tenuto nel 2018. Il tema dei santi internauti era un filone che non era stato ancora affrontato. Ci siamo subito resi conto che era un cantiere che doveva restare aperto: il convegno non era un punto di arrivo, ma un punto da cui avviare un discorso. Così abbiamo organizzato ogni anno degli incontri, in cui lo spazio maggiore era dato alla discussione».
Vi siete mai concentrati su un tema di attualità?
«Ogni anno abbiamo proposto nuovi temi, tratti sia dagli approfondimenti nati direttamente da spunti proposti durante i seminari, sia dalla cronaca. La pandemia è stata per noi un’occasione enorme, poiché ha accelerato una tendenza che già era visibile, ovvero lo spostamento sul virtuale di devozioni e culti. Nell’ottobre del 2021 è divenuto beato Carlo Acutis, che è il principale candidato a diventare il patrono di internet: abbiamo così fatto uno speciale su di lui. Il giovane appassionato di computer porta scolpiti sulla tomba tutti i simboli che lo rappresentano: tra questo vi è un laptop, una new entry nel mondo degli attributi iconografici della santità».
Per questa edizione come locandina del seminario è stata scelta una rivisitazione in chiave pop di San Gennaro con una scritta «Stay Liquid», a differenza degli altri anni in cui le immagini erano tratte dal repertorio artistico medievale. Come mai questo nuovo stile grafico?
«Penso che la locandina di quest’anno sia la più appropriata, ci è piaciuto sceglierla. Le vecchie immagini richiamano il discorso degli internauti, ovvero i santi che navigano: l’idea era quella di rappresentarli mentre, dal passato, approdano sul web. Oggi anche loro cambiano pelle, diventano pop, vengono sempre riletti, reinterpretati e reinventati, diventando l’emblema di ogni nuovo ideale. Studiando le immagini e le varie rappresentazioni dei beati, si può notare che cambiano continuamente nel corso della storia: San Valentino nasce come santo martire, ma diventa in età moderna santo degli innamorati. Chiaramente la scelta è sempre legata alla loro storia, ma a volte è imposta in maniera arbitraria. Da qui l’espressione “Stay Liquid”: la liquidità è l’essenza della realtà post-moderna, di cui tutti, santi compresi, facciamo parte».
Daniele Solvi insegna Letteratura latina medievale e umanistica presso l’Università della Campania «Luigi Vanvitelli» ed è responsabile, con Claudia Santi, del Seminario permanente «I santi internauti». Fa parte del Consiglio direttivo dell’Aissca (Associazione Italiana per lo Studio della Santità, dei Culti e dell’Agiografia) e della Sisf (Società Internazionale di Studi Francescani). Tra le sue principali pubblicazioni ci sono l’edizione critica dello «Speculum perfectionis status fratris minoris» (Firenze 2006), i 5 volumi de «La letteratura francescana» (Milano 2004-2015) e i volumi 2 e 3 della serie «Le vite quattrocentesche di Bernardino da Siena» (Firenze 2014, 2018).
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