Il carciofo, quello splendido fiore dal colore viola che non ti aspetti
– Non è una verdura, bensì un fiore, un bellissimo fiore che se lasciato sbocciare è capace di lasciare a bocca aperta chiunque ami il colore viola.
L’origine di questa pianta è antichissima, tipicamente mediterranea era già conosciuta agli egizi che al tempo di Tolomeo Everegete, re dell’Egitto dal 246 al 221 a.C., lo faceva mangiare ai soldati per renderli più forti e coraggiosi; in Italia arrivò grazie agli etruschi, nell’anno mille gli arabi lo portarono dalla Sicilia alla Spagna mentre nel 1466 Filippo Strozzi lo portò da Napoli a Firenze mentre Caterina de’ Medici, golosa dei cuori di carciofo, lo esportò fino in Francia quando sposò il re Enrico II.
Galeno lo raccomandava ai suoi pazienti come diuretico e rilassante, Decio Bruno Columella, lo scrittore che redisse il trattato De re rustica, dodici volumi che rappresentano la maggiore fonte di conoscenza sull’agricoltura romana, lo considerava caro a Bacco e ne presenta il suo utilizzo sia nella cucina romana che come pianta medicinale.
Plinio il Vecchio nella sua opera Naturalis Historia, lo elogia come un depuratore e tonificante ma anche come afrodisiaco e cura efficace contro le calvizie; anche Teofrasto nella sua Storia delle piante ed Esiodo in Opere e giorni ne parlano come una pianta dalle mille virtù.
La Framboisière, il medico personale di Luigi XIII, scriveva: “I carciofi scaldano il sangue e spronano in modo naturale al gioco amoroso di Venere, sono buoni per lo stomaco e fanno venire appetito, sono tanto apprezzati per la loro bontà che non si combina un sontuoso banchetto senza carciofi”. In Inghilterra il carciofo arrivò grazie agli olandesi, se ne hanno testimonianze presso l’orto di Enrico VIII, nel Newhall, risalenti al 1530. Solo nel secolo XVIII questa pianta arrivò fino in America grazie ai coloni spagnoli. Il suo nome, Cynara scolymus, che deriva dall’arabo خرشوف (Al-Kharsuf) che significa spina di terra o pianta che punge, lo si deve ad una leggenda greca che vede una ninfa trasformata in questo fiore dal dio Zeus.
About author
You might also like
Yasuhiro Kobayashi a Caserta, ambasciatore della fisarmonica
Claudio Sacco – Un evento unico per Caserta al Teatro Comunale. Il Concerto di Yasuhiro Kobayashi, in arte Coba, icona della musica pop giapponese. Il musicista sarà accompagnato dal suo
Capua. Palazzo Fazio, in scena la danza con The L(o)ast Jew
Redazione -Nuovo appuntamento nell’ambito della rassegna Faziopentheater a Capua. In scena domenica 19 marzo c’è The L(o)ast Jew proposto dall’Associazione “Campania Danza” di Salerno (direzione artistica di Antonella Iannone). L’appuntamento
Caserta. In Canonica dieci medici si raccontano in un libro
Claudio Sacco – «Dieci medici raccontano», edito da Fioridizucca è il titolo del volume sarà presentato alle ore 17 presso La Canonica di Caserta, il cenacolo che si è costituito