Il cielo sopra Caserta, avvistate nel buio due famiglie di sprite
– Sono scariche misteriose che danzano al di sopra dei cumulonembi, hanno da sempre intrigato gli scienziati per la loro velocità. Questi sono gli sprite. Nella notte del 2 gennaio sono stati ripresi dalla telecamera della Sezione di Caserta dell’Associazione Arma Aeronautica, installata presso la Specola Tifatina di Tuoro e puntata in direzione Ovest. Sono state rilevato due significative famiglie di sprite.
Grazie ai dati fulminologici ricavati dalle registrazioni del Sistema Lampinet, gentilmente resi disponibili dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, in forza di un apposito protocollo d’Intesa, è stato possibile determinare che si sono sviluppati nel cielo sovrastante il territorio del Comune di Roccagorga (Latina), a circa 111 Km da Caserta.
Nella zona era attiva una importante cellula temporalesca e i fulmini da cui probabilmente sono scaturiti gli sprite sono stati di tipo positivo e con un’intensità rispettiva di +16,2 kA C e +194,3 kA G.
Come puntualmente riportato nella letteratura corrente, gli sprite sono manifestazioni elettriche atmosferiche che, in particolari condizioni, compaiono per brevissimo tempo al di sopra di temporali in associazione alla loro attività elettrica degli stessi e fanno parte di una famiglia molto numerosa di fenomeni che prendono il nome di TLE, Transient Luminous Events. Si verificano in alta atmosfera e non tutti sono osservabili nel campo del visibile. Furono filmati casualmente per la prima volta nel luglio del 1989, da allora sono stati ripresi svariate volte da terra e dallo spazio -grazie agli Space shuttle Atlantis, Columbia e Discovery della NASA- e sono oggetto di studio dei fisici dell’atmosfera intenzionati a chiarirne i particolari.
Nuovi filmati ottenuti con videocamere capaci di scattare/riprendere 1.000 fotogrammi al secondo, mostrano talvolta queste strane luci spostarsi attraverso il cielo a più di 1600 chilometri al secondo. Comunque gli sprites, che si osservano ad altissima quota, interessano aree vaste anche di 50 Km quadrati e si propagano fino alla ionosfera, a circa 80 chilometri di altitudine, potrebbero regolare la differenza di potenziale di 300.000 volt che c’è normalmente tra la superficie e l’alta atmosfera.
Un nuovo modello in 3D di queste scariche suggerisce che esse si propagano verso il basso fino alla quota dove si osservano normalmente le nuvole. Se gli sprites si propagassero fino alla bassa atmosfera, dove l’aria è molto densa, potrebbero allora svolgere un ruolo nella chimica dell’atmosfera.
È possibile, per esempio, che essi siano implicati nella produzione dell’ozono. Questa idea era già stata suggerita in passato, ma mancava un qualsiasi tipo di prova che potesse confermarla. Purtroppo studiare gli sprite è molto difficile, perché essi si verificano a quote che sono troppo basse per i satelliti e troppo alte per gli aerei; tant’è che i ricercatori hanno scherzosamente battezzato questa regione “ignorosfera”.
È curioso notare che gli sprite sono stati osservati per quasi un secolo dai piloti degli aerei, ma la maggior parte dei ricercatori si rifiutò di credere alla loro esistenza fino a quando non furono catturati in un video ad alta velocità, circa dieci anni fa. Nonostante da allora siano state riprese numerosissime immagini, il fenomeno è ancora poco noto. Questo avviene soprattutto perché durano solo pochi millesimi di secondo, rendendo difficile fare qualsiasi misura fisica.
Per queste ragioni, le registrazioni effettuate dalle telecamere dell’Associazione Arma Aeronautica di Caserta. in Italia ce ne sono pochissime, vengono considerate particolarmente importanti dagli esperti ai quali vengono inviate le informazioni per ampliarne la conoscenza e per approfondirne gli aspetti scientifici.
*Presidente della Sezione di Caserta dell’Associazione Arma Aeronautica
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