Il culto dell’Annunziata. Riti, storia, tradizione, le opere d’arte

Il culto dell’Annunziata. Riti, storia, tradizione, le opere d’arte

Luigi Fusco

– Il 25 marzo cade la celebrazione dell’Annunziata. Secondo la liturgia cristiana, è l’annuncio del concepimento verginale e della successiva nascita di Gesù che l’Arcangelo Gabriele fa alla Madonna. La tradizione della Chiesa riconosce in questo sacro episodio l’inizio dell’eterna alleanza fra Dio e l’uomo, in quanto “il Verbo si fa Carne”. L’Eterno travalica le soglie del tempo per divenire storia. A tali principi è connessa, inoltre, la missione di Cristo, che comincia nel grembo della madre, così come testimoniato dal Vangelo nella narrazione della Visitazione a Elisabetta. Nel corso dei secoli, forte è stata la devozione nei confronti dell’Annunziata.

Popolo, ecclesiastici e re hanno mostrato la loro venerazione impegnandosi in attività spirituali e azioni di carità, ma anche attraverso la committenza di opere d’arte o di architetture. La diffusione delle Real Sante Case dell’Annunziata è uno degli esempi più significativi al riguardo, il cui fenomeno è iniziato nell’antico regno di Napoli a partire dall’età angioina.

La chiesa dell’Annunziata della città partenopea, quella della “ruota degli esposti”, è tra le testimonianze più importanti di una storia secolare in cui si sono intrecciate vicende, riti, oggetti d’arte, filantropi e consuetudini che hanno a che vedere con la Madonna e i bambini che venivano accolti nell’annesso brefotrofio. Tra i suoi benefattori si ricorda anche Francesco Della Ratta, conte di Caserta, che, nel gennaio del 1493, donò alla medesima Santa Casa la vasta tenuta di Valle di Maddaloni, insieme al Castello, e molti ducati e pezzi di argenteria. Per lo stesso complesso, intervennero anche Luigi Vanvitelli, prima per restaurarlo e ampliarlo, e poi suo figlio Carlo che ne completò i lavori.

Gli stessi sovrani angioini promozionarono, a partire dagli inizi del Trecento, la costruzione delle Sante Case dell’Annunziata nelle città più importanti dei propri domini regnicoli. Anche in Terra di Lavoro ne furono innalzate diverse. Tra le architetture più rilevanti troviamo l’Annunziata di Capua, al cui interno si conserva ancora uno straordinario soffitto cassettonato con tele dipinte dai migliori pittori napoletani del Seicento. Ad Aversa, con i suoi rilievi misteriosi posti nell’arco d’ingresso. A Marcianise, il cui interno è un vero e proprio trionfo barocco e dove ancora viene celebrato il rito “del perdono”, in cui si invitano le coppie ad astenersi da “far l’amore” per venerare il concepimento verginale di Maria, ma anche per scongiurare la nascita a Natale di un lupo mannaro. Ancora, si ricordano l’Annunziata di Valle di Maddaloni, dove è esposta una tavola del pittore senese Marco Pino, e, infine, l’Annunziata di Casertavecchia, vero e proprio gioiellino di architettura gotica.

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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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