Il Dantedì al Mann, l’archeologia si rende divina per i suoi eroi
#Divinarcheologia è l’hashtag che il Museo Nazionale Archeologico di Napoli presenterà in occasione del Dantedì. Servirà soprattutto per lanciare l’anteprima digitale di alcune opere che verranno esposte per la rassegna intitolata “Mitologia e storia della Divina Commedia nelle collezioni del Mann”.
La mostra, realizzata con il contributo della Regione Campania, verrà inaugurata il prossimo 14 settembre e resterà aperta fino a marzo 2022. Per l’occasione verranno illustrati i temi riguardanti i reperti che saranno allestiti per l’esposizione, la cui natura è fortemente incentrata sui simboli e i significati dei miti, degli eroi e dei personaggi della storia antica che s’incontrano nella narrazione della Divina Commedia. Al riguardo, il Mann è una vera e propria “miniera di riferimenti iconografici”, ha dichiarato Paolo Giulierini, direttore dell’Archeologico. Oltre le testimonianze delle raccolte interne del museo, una grossa relazione insiste tra il sommo poeta e Virgilio, la cui tomba è a Napoli, poiché sin dall’età tardo-antica è stato sempre considerato una sorta di mago, nonché mitico “protettore” della città.
L’appuntamento è per giovedì 25 marzo, a partire dalle 8.30, e ad aprire l’anteprima sarà la statua marmorea di Diomede, proveniente da Cuma, immortalata dal fotografo Luigi Spina. Insieme all’eroe acheo ci sarà Ulisse, entrambi protagonisti del XXVI Canto, la cui figura verrà rivelata attraverso l’esibizione di un affresco con la Guerra di Troia, collocato, in origine, in una casa di Pompei.
Per il Dantedì virtuale del Mann ci sarà spazio anche per Achille, collocato da Dante nel girone dei Lussuriosi. Il campione per eccellenza dei Greci verrà svelato tramite gli affreschi di Achille e Sciro, staccato dalla Casa dei Dioscuri di Pompei, e Achille e il Centauro proveniente, invece, da Ercolano.
Per l’intero percorso sono previsti anche dei podcast, mentre, dopo l’inaugurazione, docenti e istituzioni verranno invitati a tenere lezioni su Dante e sul rapporto con le opere individuate per la mostra.