Il dermatologo e la vitiligine, quando il sole fa bene alla pelle
– La data del 25 giugno è riservata alla celebrazione della Giornata mondiale della vitiligine, una ricorrenza globale che mira a sensibilizzare su una condizione cronica della pelle circondata da numerose idee sbagliate.
“La vitiligine è una di quelle malattie dermatologiche che si avvantaggia dell’esposizione solare”, riferisce il dottor Enzo Battarra, responsabile del reparto di Dermatologia dell’Azienda Ospedaliera di Caserta. “Tant’è vero che durante il periodo invernale i pazienti vengono trattati con la fototerapia, un’apparecchiatura elettromedicale che emette raggi ultravioletti capaci di stimolare le aree più chiare a ricolorarsi. Durante i mesi estivi, poi, si invitano i pazienti a esporsi al sole, ovviamente nelle ore della giornata meno calde, come il mattino presto e il pomeriggio. Ciò prende il nome di elioterapia. Per la vitiligine si usano anche particolari filtri solari al posto dei comuni prodotti di protezione”.
La vitiligine è, infatti, una malattia della pelle caratterizzata da perdita di colore di aree cutanee. La causa della vitiligine non è nota. Sono disponibili diverse opzioni di trattamento. Molti pazienti affetti da vitiligine affrontano lo stigma sociale, l’abbandono e la discriminazione, in particolare nei paesi africani. Ad esempio, la ballerina di origini Sierra Leone, Michaela DePrince, è stata derisa come una “figlia del diavolo” nella sua prima infanzia a causa della vitiligine.
Questa giornata di sensibilizzazione mira a combattere numerose idee sbagliate sulla vitiligine e migliorare la qualità della vita dei pazienti con vitiligine. La data del 25 giugno è stata scelta per commemorare l’anniversario della morte di Michael Jackson cui fu diagnosticata la vitiligine nel 1986.
La prima celebrazione si è svolta il 25 giugno 2011. L’evento principale si è tenuto a Lagos, in Nigeria.
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