Il fascino di Pompei, oggi e nei quadri di Jacob Philipp Hackert

Il fascino di Pompei, oggi e nei quadri di Jacob Philipp Hackert

Luigi Fusco

– Le recenti scoperte fatte presso il regio V dell’antica città di Pompei e la successiva loro promozione a livello mediatico, con una prima visione mandata in onda dalla Rai, ha nuovamente suscitato interesse nei confronti del parco archeologico più famoso al mondo, che, ogni anno, accoglie ben quattro milioni di visitatori. Trattasi di testimonianze architettoniche, pittoriche e materiali di grande importanza, il cui studio ha aperto nuovi scenari di lettura e interpretazione della società del tempo, ma soprattutto dei suoi usi e costumi.

La storia degli scavi pompeiani è molto antica e la sua fortuna è da attribuire all’iniziale impegno profuso dai Borbone. Fu Carlo di Borbone che, nel 1748, fece inaugurare i primi interventi di investigazione delle vestigia urbane, completamente sparite ai secoli, e dimenticate dagli uomini, dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Di contro, le medesime e primitive estrazioni borboniche non furono delle più felici. L’obiettivo di re Carlo era di portar via quanti più reperti possibili che potessero arricchire la sua privata collezione di antichità, provando, al contempo, a eguagliarla a quella costituita dagli avi della sua famiglia materna: i Farnese. Tra distruzioni, strappi, furti e ogni sorta di spoliazione, questo primordiale tentativo di indagine archeologica durò per altro tempo ancora; la situazione iniziò a cambiare in maniera più adeguata, fors’anche meglio corretta dal punto di vista scientifico, verso la fine del Settecento. Augusti sovrani erano Ferdinando IV e sua moglie Maria Carolina d’Austria; la loro era una corte frequentata da intellettuali appartenenti all’aristocrazia del regno, ma anche da tanti artisti e scrittori illuminati provenienti da ogni parte dell’Europa, soprattutto dalla Germania. Questi, giungevano a Napoli, in occasione del loro Grand Tour, per veder da vicino la costruzione della Reggia più grande e bella del momento, quella di Caserta, ma anche per passeggiare all’interno del suo suggestivo giardino, quello all’Inglese, per immergersi nell’armonioso caos della natura. Inoltre, indispensabile per loro era la visita agli scavi di Pompei, per poter ammirare la magnificenza del mondo del classico, occultata, per lungo tempo, dai resti piroclastici del Vesuvio. Fra i più attenti estimatori dei commoventi ritrovamenti pompeiani fu il vedutista Jakob Philipp Hackert, arrivato nel piano campano, intorno al 1782, per divenire, poi, primo pittore di corte di Ferdinando IV. Considerato dalla critica tra i più interessanti artisti di estrazione neoclassica, delle rovine di Pompei ci restano alcuni suoi singolari dipinti: la tomba della sacerdotessa Mamia sulla via dei sepolcri; Veduta delle rovine dell’antico teatro a Pompei; la Porta di Ercolano sulla via dei sepolcri a Pompei. Sono tutte opere conservate in Germania, datate tra il 1793 ed il 1794, realizzate da Hackert attraverso la sua consueta tecnica del ritratto dal vero: una perizia che gli consentiva di restituire il naturale fascino dei luoghi raffigurati, in modo da poter conservarne l’intrinseca bellezza paesaggistica. Tali dipinti sono per noi una preziosa testimonianza, poiché sono considerarsi come delle vere e proprie foto dell’epoca che ci restituiscono fatti e situazioni riguardanti le attività di scavo effettuate verso la fine del XVIII secolo.

Luigi Fusco – Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

About author

Maria Beatrice Crisci
Maria Beatrice Crisci 10080 posts

Mi occupo di comunicazione, uffici stampa e pubbliche relazioni, in particolare per i rapporti con le testate giornalistiche (carta stampata, tv, radio e web).Sono giornalista professionista, responsabile della comunicazione per l'Ordine dei Commercialisti e l'Ordine dei Medici di Caserta. Collaboratrice de Il Mattino. Ho seguito come addetto stampa numerose manifestazioni e rassegne di livello nazionale e territoriale. Inoltre, mi piace sottolineare la mia esperienza, più che ventennale, nel mondo dell'informazione televisiva, come responsabile della redazione giornalistica di TelePrima, speaker e autrice di diversi programmi. Grazie al lavoro televisivo ho acquisito anche esperienza nelle tecniche di ripresa e di montaggio video, che mi hanno permesso di realizzare servizi, videoclip e spot pubblicitari visibili sulla mia pagina youtube. Come art promoter seguo alcune gallerie d'arte e collaboro con alcuni istituti scolastici in qualità di esperta esterna per i Laboratori di giornalismo. Nel 2009 ho vinto il premio giornalistico Città di Salerno.

You might also like

Comunicati

Cinema in Erba, alla Villa Giaquinto con Caserta Film Lab

Dopo un anno di stop causato dalla pandemia, possiamo finalmente annunciarvi il programma di R-estate in Villa 4, festival estivo di iniziative in Villa Giaquinto! Anche quest’estate animeremo Villa Giaquinto

Arte

La Cracking Art arriva a Caserta. Da Arterrima alla Reggia

Arterrima, la contemporary house gallery di Caserta, presenta il gruppo Cracking Art. L’appuntamento è per martedì 21 giugno alle ore 19,30 presso la sede di Arterrimaal corso Trieste 167. Al

Sport

Mondiali di pugilato, c’è Paolo Caruso della Casertana Boxe

Cristiano Ricciardi – Presso l’Asd Casertana Boxe, in viale delle Querce, è stato presentato attraverso una cerimonia l’atleta Paolo Caruso, medaglia d’argento all’Europeo di Sofia, che parteciperà al prossimo campionato