Il mondo che sarà, Fabbrica Wojtyla e la Caserta che fa teatro
– In principio c’era il sogno. Il sogno di fare teatro. Gli incontri giusti, al momento giusto, e il gioco è fatto. Oggi il sogno è realtà, si chiama Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla. “Siamo amici – dice il giovane attore Ivan Santinelli – che si ritrovano a coltivare una passione e da quella passione cercano di ricavarne qualcosa di più”.
È questo lo spirito che ha animato “Il mondo che sarà”, spettacolo scritto da Patrizio Ranieri Ciu, rappresentato nel giardino di Palazzo Tescione e seguito da una gioviale spaghettata. Una profonda riflessione sul futuro, a tratti un po’ fosca, che però regala spunti interessanti.Il riferimento a Karol Wojtyla non è casuale. Non si parla di quel personaggio passato alla storia come Giovanni Paolo II, ma di quel ragazzo che amava così tanto il teatro da considerarlo una “vocazione”. Ed è proprio quest’ultima la parola chiave per comprendere il testo. I giovani attori, guidati dall’esperienza di Ciu, hanno mostrato al pubblico come la passione per il teatro, la vocazione per il teatro, possano diventare fondamentali mezzi di conoscenza e comprensione. E quindi si può interpretare una prostituta per riscattarne la sua figura, si può fare i conti con l’Alzheimer senza doverlo realmente affrontare, si può costruire un valido background dal quale attingere nei momenti di difficoltà. Ai giovani che avranno compreso questo concetto saranno affidate le chiavi del mondo che sarà.
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