Il sogno reale dei Borbone, Iaia Forte al Campania Teatro Fest
Sono tutte prime assolute quelle in scena giovedì prima luglio al Campania Teatro Festival, diretto per il quinto anno consecutivo da Ruggero Cappuccio e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano. Per il progetto speciale di Ruggero Cappuccio e a cura di Marco Perillo “Il Sogno Reale. I Borbone di Napoli”, nel Giardino dei Principi del Museo e Real Bosco di Capodimonte (Porta Grande) alle 21, Iaia Forte interpreta Mia nonna e i Borboni di Emanuele Trevi, scrittore e critico romano, e autore di numerose pubblicazioni. «Non ho nessuna dimestichezza con le narrazioni di tipo storico e tantomeno con le ricerche necessarie. – scrive Trevi – La mia scrittura è di tipo autobiografico, quindi la sfida consisteva nel trovare nella memoria un filo, anche sottilissimo, che mi mettesse in contatto con la dinastia dei Borboni di Napoli. E ne ho trovato uno che probabilmente, senza il gentile invito del teatro di Napoli e di Ruggero Cappuccio, sarebbe rimasto per sempre sepolto. È il ricordo di un anziano gentiluomo che ho conosciuto negli anni Ottanta, che occupava il tempo libero della pensione studiando la storia del Regno delle Due Sicilie. Quest’uomo si era legato di un bizzarro amore senile a mia nonna. È su questi materiali molto poveri che ho costruito il mio racconto, confidando nel talento e nel senso del comico di Iaia Forte. Un grande vantaggio per me è stato sapere fin dall’inizio di scrivere un testo destinato alla sua interpretazione». Chi non potrà partecipare in presenza, avrà la possibilità di seguire lo spettacolo in live streaming su live.campaniateatrofestival.it, sui canali CRC (Radio CRC Targato Italia, sul Canale 620 del Digitale terrestre e sull’App ufficiale) e sulla piattaforma Ecosistema digitale per la cultura della Regione Campania cultura.regione.campania.it.
Non manca anche quest’anno, a conferma di un virtuoso gioco di squadra con un’altra importante realtà culturale del territorio, la collaborazione con il Teatro Stabile di Napoli- Teatro Nazionale. Un’intesa che si concretizzerà con la coproduzione di tre spettacoli inseriti nella sezione Progetti Speciali del Festival che andranno in scena al Teatro Grande di Pompei nell’ambito della rassegna “Pompeii Theatrum Mundi”. Il secondo appuntamento di questa collaborazione vede protagonista Federico Tiezzi. Per il settimo centenario della morte di Dante Alighieri, e a distanza di trent’anni dalla sua teatralizzazione del poema dantesco, Federico Tiezzi torna ad allestire, in modo totalmente nuovo, tre spettacoli basati sulle drammaturgie allora create da Edoardo Sanguineti, Mario Luzi e Giovanni Giudici. Al Teatro Grande di Pompei, alle 21, per la rassegna Pompeii Theatrum Mundi, la prima tappa, in prima assoluta, è Il Purgatorio – la notte lava la mente, il testo che elaborò per Tiezzi e la sua compagnia Mario Luzi, uno dei più grandi poeti della seconda metà del Novecento (in replica venerdì 2 e sabato 3). Tiezzi ha scelto di iniziare dal Purgatorio perché è la cantica dell’amicizia e dell’arte: i personaggi sono soprattutto musicisti, pittori e poeti, l’arte è ciò di cui si discorre, ma anche, forse, la strada della salvezza. La cantica dibatte problemi di poesia e di fede, di legami di fraternità e di attività artistiche. Tutto prepara al grande incontro con Beatrice nel Paradiso Terrestre, dove la fanciulla amata da Dante, maternamente lo rimprovererà per aver perduto la «diritta via» della conoscenza. Il Purgatorio è anche la cantica della speranza: quella speranza di cui il momento storico presente ha bisogno più di ogni altra cosa, che è volontà di un mondo diverso e anelito e movimento verso una migliore coscienza della realtà. La drammaturgia è di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi, le scene di Marco Rossi, i movimenti coreografici di Cristiana Morganti, il canto di Francesca Della Monica. In scena Alessandro Averone, Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Giampiero Cicciò, Francesca Ciocchetti, Martino D’Amico, Salvatore Drago, Giovanni Franzoni, Francesca Gabucci, Leda Kreider, Sandro Lombardi, David Meden, Annibale Pavone, Luca Tanganelli, Debora Zuin. Lo spettacolo è cofinanziato e patrocinato dal Comitato nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri ed è una coproduzione Associazione Teatrale Pistoiese, Fondazione Teatro Metastasio, Compagnia Lombardi Tiezzi, Campania Teatro Festival, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale.
Nel Chiostro del Duomo di Salerno alle 21, Barbara Napolitano scrive e dirige “La metamorfosi di Nanni”, con Lello Arena, Massimo Andrei, Giovanni Block, Adriano Falivene, Annarita Ferraro, Giorgia Trasselli., per le musiche di Giovanni Block eseguite in scena da Roberto Trenca, Eunice Petito, Carmine Ioanna, Pasquale Benincasa, Enzo Lamagna, e le coreografie di Rosario Campese. Lo spettacolo, anche tradotto in un libro edito da Guida, mette di fronte due realtà, una quotidiana, l’altra surreale: la prima è rappresentata in scena da Lello Arena che veste i panni dell’antieroe e cerca di difendere i principi e le regole della vita di tutti i giorni, il surreale invece si racconta attraverso Giovanni Block, moderno chansonnier che ha tradotto in forma di canzone le favole che sottendono il racconto, con al centro il tema della ricerca della felicità. Si recano dal cantastorie Nanni, infatti, individui irrisolti per cercare di ottenere una vita migliore. Una storia che gioca sul doppio registro, leggero e tragico, per raccontare l’antropologia dell’uomo medio, le sue idiosincrasie, i suoi desideri, i pregi e i difetti. Le luci sono di Sandro Carotenuto, i costumi di Antonella Mancuso. Una produzione UPSIDE di Mario Pistolese ed Andrea De Rosa.
A Capodimonte, alle 21 nel Giardino Paesaggistico Pastorale (Porta Miano), “Les Folies Napolitaines”. Interpreti Floriana D’Ammora (Fanny Damour), anche regista dello spettacolo, Roberta Della Volpe (Roby Roger), Salvatore Veneruso (Marlon Dietritch), Chiara D’Agostino (Grace Heart), Alessandro Capasso (Il Capasso), Flora Coppola (Madame Flo), Chiara Sarrubbi (Medusa), Danilo Blaquier (Mister Vertigo), Claudia Esposito (Claude Legal), Rudy Caggiano (Rudinì), e con Russell Bruner, Mike Lupone e Mirkaccio come “guest”. “Les Folies Napolitaines” (in replica venerdì 2) s’ispira agli spettacoli di varietà dell’âge d’or parigina che si tenevano nel teatro Les Folies Bergère. Si rifà ad una tradizione europea di music hall, varietà e cabaret dove si respirava un clima licenzioso, erotico ed al tempo stesso comico. Nello spettacolo si alternano siparietti in cui ciascun artista porta in scena una sua personale visione dell’erotismo, oltrepassando la linea invisibile tra palco e spettatore. La base comune delle performance è lo strip tease, dove ognuno può togliere ciò che vuole e trascinare il pubblico in un’altra epoca, in una dimensione onirica fatta di piume, lustrini, pailettes e musica jazz delle origini. Caratteristica fondamentale per chi assiste a Les Folies è infrangere le regole classiche dello stare a teatro. La quarta parete è abbattuta. La dialettica con il pubblico è parte dello show.
Per la settimana di concerti 7 Gradi a cura di Massimiliano Sacchi, “Joni…I Love You”, alle 19 nel Cisternone del Real Bosco di Capodimonte (Porta Miano). La voce di Fabiana Martone e le chitarre di Luigi Scialdone per un tributo d’autore a un’artista unica, vagabonda, potente. Il 22 giugno 1971 Joni Mitchell pubblicava il suo album più rappresentativo. “Sono su una strada solitaria e sto viaggiando / In cerca di qualcosa che mi renda libera”, questo il primo verso del brano di apertura. Il ricavato della vendita dei biglietti per questo evento, come per gli altri inseriti nella sezione Musica del Campania Teatro Festival, sarà devoluto all’Ospedale Cotugno di Napoli.
Oltre ad assistere agli spettacoli, sono diverse le attività che si potranno fare a Capodimonte nel corso della giornata. Alle 17 nel Teatrino del Belvedere-Pagliarone (Porta Grande), lezione di Yogacanto, a cura di Roberta Rossi. Tre ore di full immersion tra le possibilità espressive del corpo, visto non solo come strumento di fonazione ma anche mezzo principale attraverso cui l’uomo esprime le proprie emozioni, per un profondo lavoro sui centri di energia (chakra) e sulla loro influenza nell’agire vocale. Alle 18, presso la Porta di Mezzo (ingresso da Porta Grande), “RistoriAMOci con l’Arte” a cura di Antonella Ippolito: improvvisazioni di Davide Paciolla e Francesca Morgante, per ricordarci che non può esserci guarigione del corpo senza quella dell’anima. Sempre alle 18, dal Punto di Raccolta Belvedere (Porta Grande), parte una “Visita guidata al bosco” a piedi, prenotandosi il giorno prima. Una passeggiata nei pressi della Reggia per scoprire i viali e gli edifici storici di quella che fu un’oasi di delizie e riposo di per Re Carlo III di Borbone.
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