Il suono delle immagini, al Teatro Comunale la Musica Dipinta
Enzo Battarra, curatore della mostra “La Musica Dipinta”
L’idea è quella di trasformare il Teatro Comunale di Caserta, dedicato a Costantino Parravano, e l’annesso edificio dell’ex Pretura in una vera e propria macchina della cultura. Non solo teatro dunque, ma anche caffè letterario, salotto giornalistico, luogo espositivo, sale per concerti, proiezioni cinematografiche d’essai. Insomma, può nascere così un vero e proprio hub culturale nel cuore della città, su quella via Mazzini che è anima commerciale ma che porta con sé anche la storia della Caserta nel piano, essendo nato qui, tra i vicoli della Santella e il Palazzo Acquaviva, il Villaggio Torre, primo insediamento urbano precedente alla costruzione della Reggia borbonica. E proprio in questo gomitolo di strade si sono insediati gli studi degli artisti e le gallerie d’arte, laboratori artigianali e luoghi del teatro, sia quello ufficiale che sperimentale. Il tutto immerso in una realtà viva e dinamica, fatta di negozi accorsati, di ristoranti, di punti nevralgici della movida, di confortevoli B&B e di hotel di charme. Insomma, un quadrilatero della creatività e dell’accoglienza posto all’ombra della Reggia, aperto alla città e ai visitatori provenienti da tutto il mondo.
In questa ottica nasce l’evento di venerdì 27 dicembre “La Musica Dipinta”, una commistione tra i linguaggi sonori e quelli artistici. Ad anticiparlo la mostra che si inaugura oggi 22 dicembre alle ore 18,30 nel Foyer superiore del Teatro Comunale “Costantino Parravano” di Caserta. Il titolo non poteva essere altro che “La Musica Dipinta”, omaggio all’evento musicale e artistico programmato per il 27 dicembre. In esposizione opere di Maurizio Azzolini, Roberto Cannata, Antonio D’Amore, Luigi Doni, Bruno Donzelli, Luigi Esposito, Gianni Pontillo, Salvatore Ravo, Susy Saulle, Michele Stanzione e Sergio Vozza.
Undici artisti, undici produttori di immagini realizzate con tecniche diverse, da quelle pittoriche a quelle fotografiche. Ognuno ha raccontato il suo rapporto con la musica, che per alcuni è materia di impegno attivo quotidiano, per altri è di puro ascolto, per altri ancora è evocativa di suggestioni pescate anche dal passato. Per tutti la musica e la sua storia, antica come recente, è fonte di ispirazione e di confronto per il suo potere immaginifico. Ritrarre la musica è interpretarla, sia con una pennellata sia con uno scatto fotografico. Il suono è dentro e fuori la superficie, bisogna saperlo ascoltare.
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