Incartati, la collettiva è nella chiesa di San Pietro Apostolo
-Si inaugura venerdì 14 ottobre alle 19 nella chiesa di San Pietro Apostolo in Aldifreda a Caserta. A curarla Michelangelo Giovinale. La mostra rientra negli eventi delle Giornate Fai d’Autunno in programma nel weekend. Otto gli interventi che il critico d’arte ha affidato all’esperienza di artisti di diverse generazioni. Ciascuno, operando all’interno dell’antica chiesa di San Pietro, ha dovuto necessariamente tessere un dialogo creativo, in mimesis, con l’architettura del tempio, realizzando interventi site specific. A loro è stato chiesto di riassumere con la loro opera la storia di quel luogo, che poi è la storia dell’uomo oggi. Un lavoro espositivo complesso, dove le opere inedite non potranno in alcun modo né prescindere dal carattere religioso del luogo, né essere altra cosa rispetto al carattere distintivo dell’architettura.Questi gli artisti: Antonio Carotenuto, Cristina Cianci, Mario Ciaramella, Max Coppeta, Ugo Cordasco, Anna Crescenzi, Laura Niola e Gianfranco Racioppoli. «La mostra – si legge nella nota – vuole essere una prova di equilibrio fra la storia e la metastoria. Tutto prende forma sul cammino di Pietro, fra tutto ciò che è accaduto prima e la nostra ritrovata capacità di saper costruire, su quella pietra, con l’ausilio dell’arte, un dopo. E’ una mostra che muove su un criterio di totalità, fra reliquie di spazi vuoti, anfratti di pietra e di storia e nuovi segni di sacralità. Dovendosi incarnare, necessariamente, fra fede e cultura, storia e tempo, in un momento in cui la società accidentale vive la tentazione di costruire una società senza un Dio e contro Dio. Si è voluto per questo, anche orientarsi alla realizzazione di un quaderno d’appunti, dove ogni artista per suo conto, ha raccolto le riflessioni più intime di questo calarsi nella fede, maturati ognuno secondo la propria spiritualità, inteso come valore di universalità.
Incarnati, per una nuova umanità, con opere semplici, essenziali, senza alcun artificio, scaturite dalla lunga gestazione interiore di ogni artista varcando la soglia del Tempio di Pietro. Recano tutte una luce interiore».