Interesse superiore del minore, convegno su vantaggi e limiti
– La famiglia, prima cellula della società, luogo ideale ove si forma la nostra personalità e il nostro carattere, è al contempo un “porto sicuro” ma anche il primo centro nevralgico in cui molte volte vengono canalizzati tutti i disagi e le emozioni inesplorate dei componenti adulti del nucleo. L’ambiente in cui viviamo è assolutamente essenziale per la formazione e la strutturazione della personalità di un individuo e la letteratura scientifica evidenzia sempre più come l’essere umano sia un “complesso elaborato” in cui si fondono oltre alla genetica e alla biologia, tutte le esperienze vissute nella famiglia e nell’immediato ambiente circostante. L’essere umano è stato definito come la sintesi dell’intreccio di numerosi fattori, come un sistema “aperto e complesso” che interagisce continuamente con l’interno e l’esterno. Un ambiente ostile, caustico, ostacolante, può indurre verso la formazione di una personalità pregna di molte inclinazioni e tendenze che si manifesteranno inevitabilmente in più direzioni: su di sé e la propria famiglia, verso chi ci circonda o chi coloro con cui entriamo in contatto.
Lo sviluppo della personalità è un concetto tutt’altro che statico e prevede una espansione in fasi determinate e specifiche che la psicologia della personalità si pone di individuare; certamente la maggior parte degli studiosi del campo sono concordi nel ritenere che i primi anni di vita di un fanciullo sono i preziosi mattoncini attraverso cui edificare un solido edificio. Affinché possa strutturarsi una adeguata capacità di interagire in modo maturo, consapevole e responsabile anche nel futuro è quindi indispensabile una sana interazione con i minori che possa valorizzare le naturali inclinazioni e potenzialità ed attenuare eventuali conflitti.
Questa è una delle evidenti realtà che inducono il legislatore ad essere sempre più attento ai fanciulli, alla loro formazione e a far sì che la loro personalità si sviluppi in un contesto non caustico o ostile. Ma non c’è chi non veda come talvolta, determinate misure volte alla salvaguardia del benessere, possano non sempre bilanciare totalmente gli interessi in gioco e come in alcuni casi, sia indispensabile l’adozione di misure che tengano sempre alta l’ attenzione verso i reali interessi dei minori e, direi, l’adozione di misure che non lascino mai fuori la sensibilità e il nostro essere “animali empatici”.
In questo particolare momento storico e alla luce quindi delle nuove riforme apportate con la Legge n. 206/2021 (che interviene a riscrivere l’art. 403 cod. civ. rubricato: intervento della pubblica autorità a favore dei minori), pleonastico quanto irrinunciabile si pone un interrogativo riguardante la delicata problematica dell’allontanamento del minore dal suo nucleo familiare quando questo produca un grave pregiudizio per la sua incolumità psicofisica.
E’ proprio su tale argomento che si sintetizza l’incipit dell’evento che si svolgerà il 15 dicembre alle 15 presso la Fondazione Forense di S. Maria C.V. che evidentemente consentirà molteplici spunti di riflessione. Al tavolo di discussione, interverranno autorevoli personalità del mondo della magistratura e dell’avvocatura, dei servizi sociali, nonché i garanti per l’Infanzia, rispettivamente, della Regione Campania e della Regione Abruzzo.
L’approfondimento dell’abbandono minorile si aggirerà intorno alla disamina dei due presupposti emergenziali, introdotti dalla norma, che giustificano l’intervento tempestivo dell’Autorità giudiziaria rispetto alla necessità di allontanare, urgentemente, i minori dai genitori: le condizioni di abbandono materiale o morale e l’esposizione nell’ambiente familiare a grave pregiudizio o grave pericolo per l’incolumità psicofisica del minore. Gli interventi dei relatori verteranno sull’analisi dei primi provvedimenti applicativi presso i Tribunali Minorili italiani; si discuterà della possibilità di conciliare la sicurezza del minore con le garanzie processuali poste a tutela dei medesimi. I termini imposti dalla norma – in virtù della quale la pubblica autorità amministrativa colloca provvisoriamente il minore in luogo sicuro, (dandone avviso al Pubblico Ministero nella circoscrizione in cui il minore ha l’abituale residenza) provocano significative implicazioni sulla tutela del contraddittorio, sull’opportunità dell’ascolto giudiziale del minore, sulla necessità della rappresentanza processuale attraverso la nomina del curatore speciale.
La norma contiene un riferimento testuale relativo alla circostanza dell’allontanamento del minore da uno o da entrambi i genitori, la quale sarà sapientemente inquadrata nel contesto delle criticità familiari, le quali assumono una rilevanza diversa dallo stato di abbandono.
Il comune denominatore del lavoro sarà la considerazione dell’interesse del minore, la cui preminenza deve sempre rappresentare il criterio che ispira la riflessione giuridica su un tema così delicato.
About author
You might also like
Donna vita libertà, da Caserta solidarietà alle donne iraniane
Maria Beatrice Crisci -La morte di Mahsa Amini a Teheran e di altre donne che erano scese in piazza per protestare scuote profondamente le coscienze. Da più parte arriva il
AmaRè. La Reggia ha il suo amaro firmato Petrone
(Maria Beatrice Crisci) – AmaRè. Questo il nome dell’amaro della Reggia. “AmaRè inteso come amaro del re, ma anche come amare il territorio, amare la Campania e tanto altro”, spiega
Istituto Cervantes, a Napoli il direttore Luis García Montero
-Si concluderà a Napoli l’1 e 2 settembre 2022 la visita in Italia del direttore dell’Istituto Cervantes, Luis García Montero. Dopo gli incontri a Verona – dove parteciperà al 32°