Intima Lente, l’etnofilm festival raccontato da un protagonista
– Per l’ottava volta Caserta sarà il palcoscenico di Intima Lente / Intimate Lens, importante festival documentaristico. L’attenzione è posta innanzitutto su film di carattere etnografico, con l’intento di mettere in risalto la dimensione, la metodologia e i linguaggi antropologici. Non ultimo, ovviamente, è anche quello di fornire momenti di conoscenze di culture altre, con cui diventa sempre più impellente confrontarsi.
Un po’ di storia…. L’idea di questo festival nacque nel 2011 da un confronto sull’antropologia visiva che ha coinvolto molti studiosi del settore: da Pasquale Corrado (Bagaria) ad Aldo Colucciello (BRIO), dal sottoscritto a Paolo Favero (Università di Anversa), a Shaala Haeri (Boston University), a Fedor Ikelaar (VU University Amsterdam), giusto come esempio. Un contributo importante venne dato da Michael Herzfeld (Harvard University), che fornì oltre al suo fondamentale contributo teorico/metodologico anche il nome stesso del festival. La prima edizione si svolse con la preziosa collaborazione di Raffaele Cutillo e la sua OFCA, e vide la partecipazione di circa un centinaio di film-maker provenienti da tutto il mondo. Già questo mette in risalto due fondamentali caratteristiche di Intima Lente: la ricerca costante di un dialogo con forze anche non direttamente collegate al settore specifico, e la dimensione internazionale, in fondo implicita fin dal nascere dell’esperienza.
La costante crescita sia di partecipazioni che di risonanza ha caratterizzato le successive edizioni di Intima Lente. Fino a giungere a quella attuale, che ha visto da un exploit senza precedenti. Impressionanti i numeri: 1949 iscrizioni alla call. 163 dall’Italia, 205 dalla Spagna, 150 dall’India, 119 dal Brasile. Mentre la presenza statunitense è in qualche modo attesa (119), così come in Gran Bretagna (60), sorprendente è il successo del festival in paesi come Iran (153), Cina (34), o Argentina (40). Da sottolineare poi la presenza di provenienze forse inaspettate, come l’Ucraina (23), il Bangladesh (18), via via fino al Nepal e al Pakistan (entrambi con 6 entries).
Questa vera e propria crisi di crescita ha prodotto alcune conseguenze: in primis, le difficoltà di selezionare da un numero così grande ha costretto gli organizzatori a posticipare l’evento finale, dapprima previsto per dicembre 2018, per giungere alla data del 12 aprile, 2019 quando presso lo Spazio X di Caserta verrà effettuato lo screening delle short list, con la conseguente nomina dei vincitori di questa edizione. La seconda conseguenza, questa davvero molto felice, è stata la richiesta di “aiuto” che Intima Lente ha lanciato a vari partner, con cui si è allacciata una collaborazione estremamente produttiva. Parliamo di AmàteLab, di OndaWeb TV, de Il Mattino, che hanno reso possibile ampliare la selezione fino a comprendere due nuove sezioni, che si affiancano a quella tradizionalmente dedicata all’antropologia: video art (dedicata ai film sperimentali/artistici e curata da Enzo Battarra) e spaces (dedicata a tematiche connesse all’architettura, a cura di AmàteLab). Una finestra sarà inoltre dedicata ai cosiddetti I-Doc, vale a dire i documentari interattivi, che rappresentano al momento il punto di vista metodologicamente all’avanguardia nella disciplina. Si giunge così alla serata del 12 Aprile prossimo, che prevede oltre allo screening dei film selezionati (tra l’altro anche con metodologie innovative) un momento di confronto tra gli organizzatori, coordinato da Francesco Massarelli, e che si concluderà con la performance di 4MX – Mario Formisano. Un lungo percorso, complesso ed articolato, ma certamente denso di interesse e qualità.
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