IntimaLente, un omaggio all’Africa vince il cinefest di Caserta
Maria Beatrice Crisci – Ph Pino Attanasio
– “Nation of masks” è il film vincitore dell’ottava edizione di «IntimaLente / IntimateLens», festival internazionale di etnografia visiva conclusosi nei funzionali spazi dello Spazio X di Caserta. Il regista premiato è il franco-senegalese Patrice Sanchez. È stato lui ad aggiudicarsi il riconoscimento principale della rassegna con un “corto” che racconta in modo molto originale il rituale di una festa africana. La sezione «Spaces» ha invece visto prevalere “Chirality Vault” diell’italiano Giovanni Ficetola, omaggio onirico a una delle tante fabbriche dismesse. Primo premio per la video art “Hidden memories” della polacca Anna Beata Baranska, raffinata clip sul ricordo e sul peso della colpa. Ha messo tanto brio alla serata finale la giovane autrice e attrice casertana Aurora Leone, appena reduce dal successo di «Italia’s got talent». È stata lei a condurre le varie fasi e a divertire il pubblico con un esilarante monologo sul cinema.
Provenivano da un centinaio di diverse nazioni i duemila registi che hanno risposto alla selezione di «IntimaLente / IntimateLens». La rassegna casertana di cinema indipendente ha visto la serata di premiazione inserita all’interno del calendario di iniziative di AmàteLab, l’associazione dedicata all’architettura e alle arti visive. Direttori artistici del festival sono Augusto Ferraiuolo e Pasquale Corrado. A loro è toccata la selezione dei film finalisti, mentre la sezione «Spaces» è stata curata dal gruppo AmàteLab ed è stata dedicata a opere che esplorano fenomeni di antropologia urbana e relazione con gli spazi. Presente alla premiazione Antonio Buonocore. La selezione di video art è stata invece curata da Enzo Battarra.
Prima della cerimonia di premiazione è stato possibile visionare i film finalisti grazie a una video-mostra allestita in diverse aree di Spazio X, con postazioni video on-demand e visione tramite il codice QR. L’evento finale è stato anche preceduto dalle proiezioni in teatro. La serata si è conclusa con la performance musicale di live electronics di Mario Formisano 4MX, bassista degli Almamegretta. Media partner dell’iniziativa sono stati il quotidiano Il Mattino e il webmagazine Ondawebtv.
Questa la dichiarazione rilasciata da Augusto Ferraiuolo al Mattino: «Non stupisca che accanto a presenze in qualche modo attese, come i registi americani, inglesi, spagnoli, italiani, ci sia la forte presenza di realtà documentaristiche sempre più evidenti nel panorama dell’antropologia visuale, quale la Turchia, l’India, il Pakistan e, soprattutto, l’Iran. Si tratta di Paesi dove questo genere ha trovato e trova uno spazio sempre maggiore. In più questa volta abbiamo raggiunto una sinergia con altre esperienze/eccellenze casertane. La collaborazione con AmàteLab ha prodotto non solo una diversificazione dell’evento, ma anche una riflessione su modalità di presentazione decisamente innovative. Non a caso alcuni dei film sono stati visionati utilizzando la tecnologia dei QR code, che consente la personalizzazione della visione».
Ma tutta la filosofia di questo festival documentaristico e di video d’arte a vocazione antropologica ed etnologica è in questa frase di Augusto Ferraiuolo: «Siamo particolarmente soddisfatti proprio perché la strada che abbiamo intrapreso anni addietro adesso finalmente appare chiara e la scelta vincente: coniugare il piano scientifico, serio ma non serioso, e il piano spettacolare, mai banale».
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