Joe Barbieri in trio, sul palco dell’Arena Spartacus Festival
-Joe Barbieri in trio con Antonio Fresa al pianoforte e Daniele Sorrentino al contrabbasso all’Arena Spartacus. Appuntamento martedì 25 agosto alle ore 21,30 nella suggestiva location dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere.
Da “Un Posto Qualunque” a “Fammi Tremare I Polsi”, da “Scusami” ad “Una Cicatrice Ed Un Fior” fino a “Belle Speranze”, “Normalmente” e “Rinascimento”, Joe conduce gli ascoltatori in un viaggio lieve nel quale ciascuno ritrova un ricordo, una nostalgia, una sensazione provata, un attimo della propria quotidianità raccontati con l’energia delicata che ognuno vorrebbe dedicata ai propri sentimenti.
Napoletano, classe 1973, Barbieri inizia il suo percorso musicale nella città natale, agli inizi degli anni ’90. A scoprirlo e accompagnarlo nella registrazione dei suoi primi pezzi è Pino Daniele. Autore, cantautore e produttore discografico, la sua musica è pubblicata in molti paesi del mondo, e il suo stile, che lega la canzone d’autore al jazz e alla musica world, lo ha portato nel corso degli anni a collaborare con artisti come Omara Portuondo, Jorge Drexler, Stacey Kent, Stefano Bollani, Peppe Servillo e Pino Daniele. Tra gli autori italiani maggiormente apprezzati, Joe Barbieri ha spesso prediletto negli anni come interpreti le voci femminili, scrivendo – tra le altre – per Patrizia Laquidara, Giorgia o Musica Nuda.
Qualsiasi tentativo di trovare un termine che definisca l’arte di Joe Barbieri non basta ad esplorare tutte le sfumature della sua ricerca; musicale, letteraria, linguistica, sonora. Non solo perché Barbieri porta in sé riferimenti alla canzone d’autore della migliore scuola italiana e francese, come anche al jazz o alla bossa nova, ma perché ogni sua canzone è un universo compiuto, in cui la cura per i dettagli racconta la spontanea predisposizione alla bellezza.
Se pur ogni brano sia perfettamente concluso e si regga in totale autonomia, ciascuno è indissolubilmente collegato ad un altro e ad un altro ancora, fino a svelare la fitta tessitura di una Poetica, costruita negli anni con dedizione ed eleganza, perfetta ma anche impalpabile come un Origami.
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