La Befana. Cinque artisti, cinque storie di speranza
Maria Beatrice Crisci (in copertina Alessandro Del Gaudio) -Oggi è l’Epifania. La parola, già di per sé evocativa, assume un particolare significato in campo artistico. È apparizione, è visione. Tutti sanno che la festività è legata alla manifestazione della divinità di Gesù ai Tre Magi in visita a Betlemme. Ma l’Epifania è anche la festa laica dei doni, dove ad apparire nella fantasia collettiva è la Befana. Ecco allora che un quintetto di artisti casertani ha inteso interpretare l’Epifania proprio attraverso l’immagine della Befana, con declinazioni anche molto originali. Sono Carlo de Lucia, Alessandro Del Gaudio, Roberto Pagliaro, Giovanni Tariello e Giuseppe Vaccaro. La domanda che si pongono è quali possano essere i regali che la comunità di Terra di Lavoro si aspetta in un periodo di grave crisi sanitaria ed economica come quello attuale. Strega o fata? Sulla figura della Befana, l’antropologo culturale Augusto Ferraiuolo, un casertano con docenza universitaria a Boston, così si esprime: «Strega, ma buona. Fa riferimento a un’epoca in cui le streghe erano di aiuto e non un pericolo. È quello che Jules Michelet chiama il periodo d’oro. Le streghe erano guaritrici e aiutavano il gruppo sociale. La Befana è probabilmente l’unico simbolo rimasto di quel tempo. Non si parla ovviamente di date storiche precise, ma di variazioni di atteggiamenti culturali».
La interpreta invece più come fata Carlo de Lucia. Ecco infatti la Befana arrivare nella piazza di Casertavecchia, con la facciata del duomo in bella evidenza. E il ricordo va alla leggenda delle fate che trasportarono le colonne di marmo all’interno della cattedrale. Nella piazza dipinta da de Lucia con lampi di colori arrivano anche i Re Magi, mentre la pavimentazione si riempie di sacchetti di doni. Ognuno porta scritto il nome del regalo: amici, libertà, amore, arte, sorriso, gioia. È proprio una «Befana Casertana» quella dipinta da Alessandro Del Gaudio. Ha la maglietta rossoblù! Vola sul cielo di Terra di Lavoro e dà un colpo di scopa al Covid 19. Porta i soliti regali per tutti, ma questa volta dona la Primula che consente di fare il vaccino. Si lega a lei un desiderio di salute.
È tifosa della Casertana anche la Befana disegnata da Roberto Pagliaro. Giovane e sensuale, è veramente «Una Befana per tutti…». Il suo pensiero va allo Stadio Pinto, sperando di regalare un po’ di gioia ai supporter della squadra. Ma in primo piano ci sono anche la Reggia, il duomo di Casertavecchia, la statua di Vanvitelli. La Befana porta con sé tanti motivi per far sorgere un sorriso sul volto di grandi e piccini. Lancia un’idea personale di «Festa» Giovanni Tariello. Non viaggia sulla scopa la sua Befana, ma è una donna forte che ha negli occhi i colori dell’arcobaleno. Il suo compito è portare la pace. Alle spalle il profilo rassicurante della Reggia, una traccia maestosa capace di infondere un ritmo alla pittura. Notturno pop con Epifania quello di Giuseppe Vaccaro. Ecco la Befana, al chiaro di luna, sorvolare la Reggia sull’immancabile scopa. La sorpresa è che la vecchina indossa la maschera di Pulcinella. La pizza e il corno portafortuna con la corona aggiungono tradizione e scaramanzia in chiave partenopea.
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