La colomba pasquale, il dolce tradizionale simbolo della festa
-Le origini della colomba di Pasqua risalgono all’epoca longobarda. Secondo la leggenda il primo a creare questo dolce fu San Colombano, un celebre monaco irlandese che fu invitato dai sovrani per un pranzo fastoso. Per questa occasione la regina fece servire carni prelibate, ma essendo nel periodo di Quaresima e non potendo consumare quei pasti, il monaco decise di benedirli in modo da poterli assaggiare. Tuttavia nel momento della benedizione le portate a base di carne si trasformarono in colombe di pane, bianche come la sua tunica monastica. La colomba bianca è infatti simbolo iconografico del Santo ed è sempre raffigurata sulla sua spalla. In seguito fu Dino Villani, direttore della ditta milanese Motta, celebre per i suoi panettoni natalizi, a creare un dolce simile a questi ultimi destinato però alla Pasqua. Per la realizzazione della colomba utilizzò gli stessi macchinari e la stessa pasta dei panettoni a base di farina, burro, zucchero, uova e buccia d’arancia candita, esternamente ricoperta da una ricca glassatura alle mandorle. Questo dolce, diventato in seguito parte della tradizione enogastronomica pasquale, si diffuse in tutta la penisola italiana con diverse varianti in base alla regione. Per esempio tra le colombe pasquali caratteristiche campane troviamo quella al limoncello, al cioccolato, al carciofo e all’albicocca. Tra le pasticcerie campane più note troviamo ad esempio Casa Infante con diverse sedi tra Napoli, Marcianise e Pozzuoli. Marco Infante, uno degli eredi della dinastia Infante, propone una serie di dolci primaverili. La sua colomba pasquale classica è dolce e non particolarmente brunita, ricoperta di zuccherini e dall’odore vagamente vanigliato. Le colombe di Marco Infante sono farcite davvero in diversi modi per soddisfare i gusti sia dei bambini che degli adulti golosi. Oltre alla colomba pasquale classica, troviamo anche la colomba pellecchiella, condita con cioccolato bianco ed arricchita con albicocche pellecchielle del Vesuvio. Al di là di Casa Infante, un’altra pasticceria famosa nel territorio campano è Pepe Mastro Dolciere. Qui dal pasticciere Alfonso Pepe, la colomba pasquale non è da meno poiché il composto nasce lasciando lievitare un’unica parte di impasto e non sovrapponendo le due parti come spesso capita. All’esterno è compatta, brunita e ricoperta di mandorle e zuccherini ed emana un odore irresistibile per il palato dei più golosi poiché emana un lieve sentore di burro delle fattorie Fiandino. L’interno invece è arricchito anche con cubetti di pasta di mandorla. Insomma è una sicurezza la pasticceria Pepe sia per i gusti dolci che salati. Per di più il territorio casertano è ricco di celebri pasticcieri che hanno modificato a loro piacimento la ricetta tipica della colomba. Tra questi troviamo Guido Sparaco con la sua colomba al mirto morronese, classificata tra le prime dieci colombe migliori d’Italia per il suo impasto al cioccolato, fragole e mirtilli canditi e liquore al mirto morronese.Insomma la colomba, simbolo di Pasqua, non si può definire una leccornia regionale bensì nazionale.
Articolo di Elena Coppola, Mariano Antonio De Caprio, Thomas Manna, Martina Mastroianni, Neelam Napoletano, Veronica Venturi
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