La fabbrica dei sogni, c’è Sal da Vinci al Teatro Garibaldi
-Al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere giovedì 23 febbraio alle 21 in scena La fabbrica dei sogni con Sal da Vinci. Scritto da Sal da Vinci e Ciro Villano direzione artistica e coreografie Marcello e Mommo Sacchetta con Fatima Trotta e con Ciro Villano, Francesco da Vinci, Daniela Cenciotti, Ettore Massa, Enzo Fischetti, Federica Celio I “Mainati” Ludovica Cinque, Luca Grassano, Davide Richiello, Elisabetta Romano, Mariateresa Russo, Luca Sciarrillo e i ragazzi della Cilea Academy Ensemble Ciro Amelio, Imma Caiazzo, Viola Cappelli, Deborah Frittelli, Cristina Gallettini, Andriy Lazorko, Marco Pipani, Enrico Savorani, Evelyn Giuseppina Sciarrino, Emiliano Serra assistente alle coreografie Irene Tavassi direzione musicale e arrangiamenti Adriano Pennino scene Roberto Crea, costumi Amara Cavalcanti, disegno luci Francesco Adinolfi, video scenografie Mariano Soria, scenotecnica Massimo Comune Sacs, trucco Ciro Florio foto Pepe Russo, grafica Francesco Fiengo ingegnere del suono Gianni Gallo, service Emmedue direttore di scena Ferruccio Pepe
Giovedì 23 febbraio alle ore 18.30, nell’ambito de “Il Teatro degli Incontri”, Sal Da Vinci e la Compagnia saranno ospiti al Salone degli Specchi del Teatro Garibaldi per un incontro con il pubblico, condotto da Mimmo Cice. L’ingresso è gratuito.
La fabbrica dei sogni è un “non luogo” che realmente esiste. È il posto dove si nascondono le persone che hanno paura del mondo perché ci si sentono in pericolo. Ma è anche un luogo magico dove una favola divertente e romantica, scritta da Sal Da Vinci e Ciro Villano, prende forma, attraverso musiche e voci straordinarie, in primis quella di Sal, coreografie pazzesche, dirette da Marcello e Mommo Sacchetta, effetti spettacolari. La fabbrica dei sogni è l’ultima roccaforte dei matti che ancora oggi non credono nei sogni, ma vivono nei sogni. Un cantautore vive, dimenticato dal mondo, in un manicomio abbandonato e fatiscente. Non abbandona l’edificio, in attesa di essere abbattuto, perché quella è la sua casa, è il luogo dove è cresciuto, scrivendo canzoni che lui immaginava un giorno di cantare in un teatro vero. Un agente di polizia municipale, incaricato di portarlo via, si lascia coinvolgere dall’artista ‘pazzo’ e sognatore nel folle progetto di trasformare quella casa di cura, che ospita anche altri personaggi reietti della società, in qualcosa che possa realizzare i loro sogni: un teatro che ospiti un vero spettacolo, portato in scena proprio dagli ‘ospiti’ di quel vecchio ospedale psichiatrico: i ‘pazzi’. Perché i pazzi non credono nei sogni, i pazzi vivono nei sogni!
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