La guerra a Caserta, il ricordo del disastroso bombardamento

La guerra a Caserta, il ricordo del disastroso bombardamento

Luigi Fusco

– Settantotto anni fa la città di Caserta visse uno dei suoi momenti più bui. Già stremata dalle condizioni di povertà dettate dal secondo conflitto mondiale ancora in atto, il 27 agosto del 1943 il suo centro venne gravemente danneggiato dalle bombe aeree delle forze alleate, la cui potenza causò anche numerose vittime.
Caserta, in quanto crocevia delle varie linee di comunicazione con il Centro-Italia, divenne un obiettivo sensibile e strategico per gli anglo-americani, il cui scopo era di fermare i tedeschi e di liberare al più presto il Mezzogiorno. 
Le sirene cominciarono ad allertare la popolazione al mattino presto.
I casertani impauriti si misero subito alla ricerca di un rifugio sicuro, ma nonostante gli auspici manifestatisi nel corso della mattinata sulla possibilità che venisse meno l’incursione area da parte degli alleati, alle 12.45 si rivelò l’inferno in terra con tutto il suo orrore di morte e distruzione.
Da uno squadrone aereo vennero lanciate centinaia di bombe sulla città.


Nel raggio di 500 metri oltre la stazione ferroviaria, che era l’obiettivo principale, vennero colpiti l’ospedale di Piazza Marconi, la Chiesa di Maria Santissima di Loreto, la Reggia con la sua Cappella Palatina e buona parte del centro storico. Le strade si riempirono di cadaveri e di macerie. Oltre i civili, perirono anche 20 ferrovieri.
300 furono i deceduti, ma soprattutto tanto fu lo sconforto da parte dei casertani, il cui destino era, come quello del mondo intero, segnato dalla guerra, il cui spettro durò per ben altri due anni senza non poche gravose conseguenze per la cittadina intera, la sua popolazione e il suo indotto economico e occupazionale che ebbe, poi, modo di riprendersi soltanto attraverso la ricostruzione post-bellica.

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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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