La pastiera, è sempre lei la regina dei dolci della Pasqua
Redazione -Il suo profumo è inconfondibile. Dei dolci della tradizione partenopea è sicuramente la regina. È lei, la pastiera. Fino a qualche lustro fa era uno dei dolci regionali che a Pasqua i più tradizionalisti preferivano o magari affiancavano a colomba e uovo. Poi la pastiera napoletana si è conquistata uno spazio proprio, uscendo dai confini partenopei e diventando un dolce nazionale. Vero è che da qualche anno la sua ricetta è tra le più ricercate in rete, secondo Google Trends, anche se la sua esecuzione, a base di grano cotto nel latte, ricotta, uova, canditi, burro e acqua di fiori di arancio, sia tutt’altro che facile. Un dolce per tutto l’anno, insomma. Una prelibatezza napoletana antichissima, tradizionalmente preparata il giovedì o il venerdì santo prima di Pasqua. La leggenda vuole che sia nata quando le mogli dei pescatori lasciavano delle ceste piene di fiori d’arancio, grano, frutta candita, ricotta e uova come offerta per il mare. Speravano infatti che questo permettesse ai mariti di tornare a casa. Il tutto veniva lasciato in spiaggia la sera, ma al mattino gli ingredienti erano stati mescolati dalle onde e nelle ceste si trovava la pastiera. Nella realtà questa torta accompagnava le feste pagane di primavera ed era un augurio di fecondità, ricchezza e vita. La pastiera ha un guscio di pasta frolla e un «cuore» di grano bollito, ricotta, uova, spezie, canditi e scorze d’agrumi. Gli aromi utilizzati per il ripieno sono cannella e acqua di fiori d’arancio. La pastiera, nei suoi vari gusti, accompagna e guida il transito verso la Pasqua, che è appunto passaggio. C’è in tutti la voglia di andare verso una vita nuova, simile a quella vecchia, ma che avrà comunque un approccio diverso, determinato da questo tempo sospeso.
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