La psicoterapia. Cosa è? A cosa serve? Facciamo chiarezza
Armando Rispoli (psicologo e psicoterapeuta)
– La Psicoterapia è uno dei più preziosi strumenti di conoscenza e cambiamento di cui disponiamo soprattutto in periodi come questo, segnato da profonde trasformazioni e da una dilagante incertezza. Due grandi obiettivi persegue chi decide di intraprendere un percorso di Psicoterapia: il primo è conoscersi, conoscere meglio il proprio funzionamento e familiarizzare con le proprie emozioni e stati d’animo, comprendersi, tradurre i propri sintomi da “un qualcosa di fastidioso e inutile” a dialogo interno prezioso e conoscitivo. Imparare a trasformarli. Il secondo di fatti è produrre un cambiamento. È vero che tutti noi ci conosciamo e abbiamo una buona consapevolezza di noi stessi, ma può capitare che ci manchi una conoscenza emotiva dei nostri desideri più profondi e soprattutto delle nostre scelte. Questo aspetto produce una difficoltà, soprattutto relazionale, perché non comprendiamo le ragioni di alcune nostre scelte, o perché ci mettiamo in maniera ricorrente in situazioni che razionalmente vorremmo evitare, sapendo bene quanti problemi ci creano e ci hanno creato. Spesso ad esempio proviamo emozioni forti, come la rabbia, o la delusione di fronte a frasi e/o comportamenti degli altri con cui ci interfacciamo. Nel tempo iniziamo a sentire tali relazioni come frustranti, producono in noi sensazioni spiacevoli, e finiamo a reagire ad esse in modi che producono l’esatto contrario di ciò che avremmo desiderato, lasciandoci un senso di grande insoddisfazione. Ecco, la psicoterapia può spezzare questo circolo, introducendo una conoscenza più profonda di noi stessi e delle nostre dinamiche relazionali. Trasformazione vuol dire elaborare i vissuti problematici eliminando i blocchi che non ci consentono di vivere in maniera più serena la nostra vita relazionale, lavorativa, emotiva ecc.. Per mettere in atto questo processo è fondamentale coltivare uno spazio e un tempo di ascolto interno che spesso sembra impossibile ricavare nelle proprie giornate e all’interno degli spazi condivisi delle nostre case. Siamo sempre di più coinvolti, indaffarati, stimolati verso una sorta di “performance” sociale che ci costringe a essere sorridenti, efficienti, belli, sani, bravi su tutto. Soprattutto negli ultimi tempi viviamo immersi in una società “connessa” che riduce enormemente gli spazi personali, intimi, quelli per prendersi cura di sé ma anche nei quali annoiarsi e vivere quella piacevole sensazione di “non far nulla”. L’ansia e la depressione sono le dirette conseguenze di questa deviazione dalla nostra vera natura e di conseguenza dai nostri veri bisogni. Nelle ultime indagini post lockdown da virus COVID-19, emerge chiaramente il dilagare del disagio psicologico legato a tali temi oltre che alla perdita di controllo che questa esperienza ha simbolizzato all’interno delle nostre abitudini rassicuranti. Decidere di chiedere aiuto non è mai, per nessuno, una scelta facile. Spesso ci si sente deboli e privi di risorse personali. In realtà chiedere aiuto a un esperto è un atto di forza, un modo concreto per uscire da un problema che ci affligge. Pensare di poter risolvere da soli un problema in questi casi non fa che allungare i tempi della sofferenza. L’idea che solo le persone gravemente disturbate si debbano rivolgere allo psicologo, invece, è un’idea superata. Oggi la psicologia ha lo scopo principale di promuovere benessere e cambiamento. Oggi la Psicoterapia diventa allo stesso tempo un’opportunità per ristabilire le priorità e legittimare a se stessi la possibilità di poter scegliere le velocità e i tempi ma soprattutto le direzioni da percorrere verso la propria serenità .
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