La Reggia ancora protagonista nel giorno di Pasquetta
(Enzo Battarra) La Reggia interpreta la Reggia. Lunghe, lunghissime code stamattina, giorno di festa. È il lunedì in Albis, o se si preferisce il lunedì dell’Angelo, ovvero Pasquetta. Al tempo dei reali le porte del Palazzo si aprivano e il magnifico parco veniva pacificamente invaso dalla gente del contado, felice di appropriarsi per un giorno di quel pezzo di paradiso terrestre. E la tradizione è continuata anche nei decenni successivi. Poi, e si potrebbe dire legittimamente, la consuetudine è stata interrotta. Non era possibile vandalizzare i giardini con atteggiamenti da scampagnata e con Super Santos che volavano nel cielo.
Ma la pulsione ad andare in questo giorno verso la Reggia esiste ancora. E oggi che si vive un rinascimento del gioiello vanvitelliano l’attrazione è ancora più forte. Ecco perché da stamattina c’è un mare di gente per accedere al monumento. Il Parco è chiuso, ma c’è la fila che inizia quasi dal cancello di destra, quello dove ci sono ancora le impalcature. Un elicottero ha sorvolato la zona. C’è la polizia municipale al cancello centrale e in altri siti dei “campetti”. Piazza Carlo III è piena con immancabili partite di pallone. Ma il dato positivo è che c’è tanta folla agli appartamenti storici e in maggioranza sono turisti paganti.
Straordinaria la descrizione che Attilio Del Giudice, scrittore, artista e filmaker, un vanto per la città di Caserta, fa del lunedì in Albis al Parco della Reggia in “Fancy meter”, realizzato prima come mediometraggio, con l’interpretazione da protagonista di un altro regista, Bruno Tramontano, poi pubblicato come racconto nel 1988. Questo il finale: “Cara Monica, non so dirti altro. Altro non conosco del mio destino. Oggi è lunedì, il lunedì successivo alla Pasqua, lunedì in Albis. Tanti anni fa si festeggiava questo giorno: nella nostra città, nel parco del Palazzo Reale, i contadini, gli operai, i borghesi venivano a migliaia. Si pranzava sull’erba, si cantava ed anche i vecchi saltellavano allegri al suono delle fisarmoniche. Tu eri bambina e, forse, non ricordi; questo accadeva tanti anni fa”.
@EnzoBattarra
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