La speranza va seminata, alla Jean Monnet progetto sul verde
(Luigi D’Ambra) – Sarà presentato domani martedì 11 aprile alle 10 presso la sede del Dipartimento di Scienze Politiche Jean Monnet il progetto Seminare speranza. E’ questo un progetto promosso dalla Parrocchia dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine di Santa Maria Capua Vetere, affidata ai Padri Oblati di Maria Immacolata, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet”, la cooperativa L’isola di Arturo Onlus, la Coldiretti Caserta, istituzioni scolastiche di Santa Maria Capua Vetere, l’amministrazione comunale e altre associazioni di volontariato.
“L’idea progettuale – si legge in una nota stampa – prevede la riqualificazione ambientale/urbana del quartiere in cui sorge la parrocchia attraverso la cura delle aree verdi e, in un’ottica di un’economia solidale, la realizzazione di orti sociali condivisi. Il quartiere obiettivo dell’intervento è una periferia senza identità e senza dignità urbanistica. Si può dire un Quartiere dormitorio, dove appunto l’assenza di movimento per buona parte della giornata presta il fianco all’abbandono e l’incuria degli spazi pubblici, alla frequentazione di soggetti a rischio (soprattutto giovani) ed al crescente numero di episodi di delinquenza. La struttura economica del quartiere è oramai limitata a poche attività commerciali di piccole dimensioni in quanto sono concentrate in zone adiacenti e soprattutto più vicine ai punti strategici della città. È necessario ricostituire un tessuto di partecipazione attiva dei residenti, di rilancio della tutela e valorizzazione di alcune zone e animare un’area della città molto complessa ed eterogenea puntando alla riscoperta del quartiere quale luogo aperto e di incontro. Questi gli obiettivi del progetto. In una prima fase il percorso progettuale attiverà laboratori di riciclo e artistici, non disgiunta da un’azione formativa/informativa della comunità residente nel quartiere e della cittadinanza. Successivamente saranno previste azioni di progettazione partecipata e sviluppo del territorio al fine di promuovere la conoscenza e valorizzazione dell’identità locale e territoriale. In tale attività sono coinvolti i giovani universitari che, sotto la guida di un tutor, hanno l’occasione di confrontarsi con le istituzioni locali e i cittadini per definire una strategia di sviluppo del territorio e promuovere il progetto. In definitiva l’intento è ricreare una comunità coesa, orgogliosa e collaborativa; restituire a ciascuno la dignità di protagonista della vita del quartiere e della città. Riscoprire la bellezza del luogo in cui ognuno vive, bellezza che nel Magistero della Chiesa è spesso coniugata all’“amicizia” che consente di dischiudere realmente le grandi potenzialità della condizione umana. Solo nell’amicizia si sperimenta ciò che è bello e ciò che libera e riscopre il senso di essere «prigionieri della speranza». Da qui l’esigenza di creare gli orti solidali in quanto si vuole offrire non solo aiuto materiale, ma soprattutto accoglienza a chi si trova in difficoltà e non semplicemente assistenzialismo”.
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