L’adorato San Francesco, i suoi conventi nella Terra di Lavoro
–Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, è tra i santi più amati del mondo cristiano. La sua storia e la sua forza spirituale hanno cambiato, a partire dall’età medievale, le sorti della chiesa occidentale. In occasione della sua ricorrenza, che cade il 4 ottobre, numerose sono le manifestazioni di giubilo e di fede che si tengono in ogni angolo del mondo, considerata la capillare diffusione del suo culto presente in tutte le chiese e in particolare nei complessi conventuali del suo ordine. I più importanti festeggiamenti restano comunque ad Assisi, nella grande Casa Madre del francescanesimo, vero e proprio gioiello architettonico, suddivisa in due basiliche, ricca di affreschi realizzati dai più importanti maestri della pittura italiana del Due e Trecento, fra cui spicca Giotto cin il suo maestoso ciclo dedicato alla vita del Santo.
Francesco, figlio di un mercante, nato proprio ad Assisi nel 1181, trascorse una giovinezza felice, divenendo, nel tempo, anche cavaliere. Dopo una “visione celeste” rinunciò a tutto per seguire Dio in povertà.
Nel 1208, cominciò a predicare la penitenza con addosso un sacco e vivendo di elemosina. La sua nuova esperienza di vita subito fece eco e a lui si unirono i primi compagni. Fondò, poi, l’Ordine dei Frati Minori, la cui regola venne successivamente approvata da Papa Innocenzo III. Nel 1224, ricevette le stigmate. Compose il “Cantico delle Creature” e a lui sono attributi anche i Fioretti, entrando così a pieno titolo nella Storia della Letteratura Italiana. Morì nel 1226 e venne canonizzato nel 1228. Ampia è la sua iconografia, frutto del genio e dell’interpretazione di molti artisti sia del passato che di età contemporanea. Jose Mario Bergoglio divenendo Papa è stato il primo a imporsi il suo nome. Copiosa è, inoltre, la presenza francescana in Terra di Lavoro, dove si registrano numerosi conventi innalzati soprattutto tra la fine del 14esimo e gli inizi del 15esimo secolo.
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