L’amica geniale. A cinema l’antipasto, in tv il menù completo
– Un amico per giorni millanta di essere un cuoco eccezionale. D’un tratto invita a casa ad assaggiare i suoi piatti. È sera, ora di cena. Per tutta la giornata non si è fatto altro che attendere le leccornie promesse. Quando arriva l’antipasto, il sapore è delizioso, ma c’è un problema. Il cibo è poco e per la pasta bisogna aspettare ancora un po’.
A qualcuno potrebbe sembrare un supplizio avere lo stomaco aperto senza nulla da stuzzicare. Sicuramente la penserà così chi è stato al cinema per assistere alla proiezione in anteprima dei primi due episodi della serie tv L’amica geniale. È ispirata all’omonimo romanzo scritto da Elena Ferrante, l’autrice misteriosa (non per il fisco), prodotta sotto la guida registica di Saverio Costanzo, grazie al soggetto di Laura Paulocci, del già citato Costanzo e del casertano Francesco Piccolo. La serie andrà in onda su Rai 1 a partire dal 30 ottobre.
Il progetto porta con sé tanta Terra di Lavoro, non solo dietro le quinte. L’ex fabbrica Saint Gobain è stata utilizzata per ricreare il “Rione”, luogo nel napoletano che fa da scenario alla vicenda. L’atmosfera è magica e cruenta. In una Napoli culturalmente fragile degli anni ’50, due bambine, Elena e Lila (rispettivamente Elisa del Genio e Ludovica Nasti), stringono una forte amicizia che le legherà per tutta la vita: “Chell che faj tu o facci ij!” (Quello che fai tu, lo faccio io). Da quel momento le ragazze affronteranno gli stenti insieme, conservando tuttavia il sorriso e il coraggio.
I commenti durante la proiezione sono numerosi, la Ferrante ha spopolato in Campania. Il suo fenomeno, però, si è esteso anche oltreoceano, tanto da diventare un bestseller con il suo “Neapolitan novel” e affermarsi come una delle autrici più tradotte negli Stati Uniti. Ci sarebbe in effetti un metodo per non rimanere totalmente a bocca asciutta. Magari in questi giorni che separano dalla messa in onda tv si potrebbero leggere o, meglio, rileggere le sue pubblicazioni.
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