L’appello di Francesco de Core, occorre più cultura nei giornali
– “Il giornalismo deve aprirsi ai nuovi mondi e deve contaminarsi. I giornalisti devono aumentare la qualità della loro scrittura, così come i collaboratori, siano scrittori, filosofi o storici, devono fare in modo che il loro lavoro confluisca sui giornali in termini di arricchimento. Solo così si riuscirà a salvare il giornale cartaceo”. A parlare così è Francesco de Core, caporedattore centrale del Mattino, ma anche scrittore, splendido narratore dei fasti napoletani di Caravaggio. Ricca di annotazioni storiche e riflessioni critiche la sua relazione al corso di formazione “Quando la cultura contamina i giornali: dalla terza pagina agli inserti”, promosso dall’Ordine dei Giornalisti e ospitato presso la Sala Convegni del Complesso di Sant’Agostino a Caserta. A presentare l’evento la giornalista Antonella Monaco. Quindi, Daniela Borrelli per il Comune di Caserta. Al tavolo Ottavio Lucarelli presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Paolo Mainiero giornalista de Il Mattino, Michele De Simone dell’Assostampa Caserta. In sala anche una rappresentanza di studenti del Liceo Pizzi di Capua, indirizzo classico, accompagnati dalla professoressa Anna Di Lillo.
“Il giornalismo degli anni ’80 – ha poi aggiunto de Core – è assolutamente diverso da quello di oggi. È un giornalismo che mi costringe ad aggiornarmi e a confrontarmi con una realtà del tutto nuova. È bene sapere però che ci sono territori completamente inesplorati. A noi spetta il coraggio di sperimentare a costo anche di perdere un po’ dell’identità tradizionale del giornalismo di vecchia maniera. Dobbiamo certo fare in modo che quelle che erano le regole auree del giornalismo sopravvivano, ma bisogna anche far sì che tutto quello che il mondo della cultura, in senso generale, ci dà, debba essere un bagaglio per noi giornalisti utile ad approcciarci all’opinione pubblica con uno strumento adeguato ai tempi e concorrenziale rispetto a fenomeni come quelli dei social network”. Quindi, de Core ha concluso: “Un futuro per il giornalismo c’è. Ma deve esserci sinergia. La qualità, l’approfondimento, la capacità di analisi e una visione più profonda delle cose devono diventare il nostro mantra fondamentale per poter sopravvivere”.
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