L’arte che cura, all’Accademia Imago le terapie espressive
– “I linguaggi della creatività tra arte, scienza e formazione” è l’evento che l’Accademia Imago, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli e con il Patrocinio del Sindaco di Napoli e dell’Ordine degli Psicologi della Campania, organizza e promuove. Avrà inizio domani giovedì 15 giugno e proseguirà fino a domenica 25 presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore di Napoli.
L’evento si inserisce nella cornice di un ambizioso progetto, denominato “L’arte che cura”, che si propone, innanzitutto, di promuovere nei tempi a venire un ampio dibattito sulle potenzialità trasformative e terapeutiche dell’arte tra tutti coloro che delle terapie espressive si occupano, nella teoria e nella prassi; successivamente, di divulgare le idee e gli sviluppi derivanti da tale confronto affinché si sensibilizzino le istituzioni, il mondo accademico, i media e, in definitiva, tutti i potenziali beneficiari delle terapie con l’arte e si riesca a conseguire un importante scatto culturale. “L’arte che cura” intende pertanto porsi come punto di riferimento napoletano per un movimento scientifico e artistico su scala nazionale che si occupi a tempo pieno dello sviluppo di questo settore e che coinvolga scienziati, umanisti, artisti, operatori del sociale e chiunque abbia fruito o intenda fruire dell’arte come di un’esperienza profondamente evolutiva.
“I linguaggi della creatività tra arte, scienza e formazione”, evento che di tale movimento segna dunque l’atto di nascita, si realizzerà attraverso dieci giorni dedicati alle varie “arti che curano”, come la teatroterapia, lo psicodramma, la musicoterapia, le arti visive, la scrittura creativa, le arti “ludiche” per ragazzi e bambini, e tanto altro.
Una serie di suggestivi laboratori esperienziali, grazie ai quali i partecipanti potranno concretamente fare un’esperienza in prima persona delle tecniche proposte, sarà preceduta da un convegno, che intende portare l’attenzione sugli aspetti scientifici e formativi dell’arte che cura.
La manifestazione, infatti, ha l’intento di mostrare come i vari linguaggi creativi possano diventare non solo strumento di rappresentazioni, ma anche il mezzo tramite il quale, con un adeguato lavoro psicologico, si possano curare patologie, trasformare contesti difficili e, più in generale, far crescere l’individuo. Ma vuole anche sottolineare come l’arte, affinché possa determinare realmente un processo di cura e di trasformazione, debba essere associata a un sapere scientifico affidabile e condiviso, frutto di studi e ricerche adeguate, con cui formare adeguatamente gli operatori del futuro.
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