L’ascolto psicologico a scuola, l’Itis Giordani attiva lo sportello
– «È attivo lo sportello di ascolto psicologico per allievi, genitori, docenti e personale Ata». Così la dirigente scolastica dell’Itis Giordani di Caserta Antonella Serpico. La modalità, on line o in presenza, di svolgimento del colloquio sarà definita dalla psicologa e sempre in ottemperanza alle normative anti covid 2019. Per prenotazioni: moniello2015@yahoo.
«Il Ministero dell’Istruzione – spiega la dottoressa Felisio – mediante protocollo di intesa con il CNOP (consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi) ha attivato (il progetto è partito in Ottobre 2020 con rinnovo in Gennaio 2021), su tutto il territorio nazionale, un servizio di sportello di ascolto psicologico rivolto al personale scolastico, agli studenti e alle famiglie, per rispondere ai traumi e ai disagi derivati dall’emergenza COVID-19».
Quindi, aggiunge: «Lo scopo principale è avviare un sistema di assistenza e supporto psicologico per prevenire l’insorgere di forme di disagio e/o malessere psico-fisico tra gli studenti delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Il servizio si sta rilevando di grande utilità per la popolazione scolastica (allievi, genitori, docenti e personale ATA) del Giordani in quanto offre uno spazio, fisico e psichico, ove poter essere accolti e ove prendersi cura delle vulnerabilità che inevitabilmente la condizione pandemica (terrore del contagio, restrizioni dei DPCM, malattia, lutti, sfiducia nel futuro, perdita del lavoro..) ha generato e/o fatto emergere».
Gli utenti possono richiedere dei colloqui con la psicologa e psicolBarbara Felisio.(on line o in presenza, laddove necessario e/o possibile – secondo decreti vigenti) – psicologa-psicoterapeuta) al fine di esser sostenuti in un momento in cui lo smarrimento di sé domina e può generare forme di malessere psicologico anche di alta gravità .
«Con gli allievi – aggiunge – sto anche svolgendo attività di sostegno al gruppo classe al fine di attivare un sistema di prevenzione più capillare poiché non tutti gli allievi “osano” chiedere aiuto individualmente (cioè richiedendo consulenza singola allo sportello di ascolto). Tale attività si sta rivelando di grande efficacia per intervenire in tempo sulle condizioni di estrema fragilità psichica di alcuni allievi che altrimenti non sarebbero individuate e dunque non potrebbero avvalersi di un’opportunità di cura. Inoltre ho attivato dei piccoli laboratori narrativi di classe al fine di avviare un’elaborazione dei vissuti traumatici, ma anche di quelli che son stati forieri di benessere, che hanno caratterizzato questo anno di pandemia». Il risultato? «Notevole è il successo di questi ultimi in termini di produzione di benessere psicologico, poiché i ragazzi hanno desiderio e necessità di narrare quanto sperimentato nel corso di questo anno afflitto dalla onnipresenza del covid 19, al fine di condividere vissuti dolorosi e taciuti per troppo tempo. Avere uno spazio dedicato al prendersi cura della propria interiorità smarrita, all’interno dell’istituzione scolastica, favorisce anche la produttività cognitiva degli allievi: la curiosità, la motivazione , l’attenzione e la concentrazione, che la DAD (didattica a distanza) ha messo a dura prova, riprendono vigore poichè ci si può prender cura degli aspetti emotivi e cognitivi destabilizzanti». La dottoressa poi spiega che «anche il personale docente si giova dell’iniziativa. Poiché la didattica ha subito repentini e alieni cambiamenti sia relativamente agli strumenti da utilizzare( strumenti telematici) sia alla sede(casa propria) ove operare, molti docenti hanno vissuto un affaticamento fisico e psichico tale da generare sindrome da burnout e da necessitare di sostegno psicologico al fine di “riaccendere” la motivazione e la passione per l’insegnamento. Anche i genitori usufruiscono dello sportello di ascolto prevalentemente per essere sostenuti nel gravoso compito di guidare i figli adolescenti, la cui fase evolutiva, già perigliosa di per se’, si presenta ancora più ostica da gestire in stato pandemico».
Infine, conclude: «Ogni stravolgimento delle abitudini di vita comporta una ridefinizione di sé, pertanto iniziative come la presenza di assistenza psicologica sono di notevole aiuto per la popolazione scolastica».
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