Le Troiane, il Giannone conquista il podio a Castel di Sangro
-Il Laboratorio di teatro classico del Liceo Pietro Giannone di Caserta ha lavorato nel corso dell’anno a una rinnovata sceneggiatura delle Troiane euripidee, innestando sulla celebre tragedia messa in scena nel 415 a.C. testi di Licofrone, di Christa Wolf, di Suor Rita Giaretta, di Cesare Cuscianna e di Mariastella Eisenberg. Nella scelta degli autori contemporanei, temi privilegiati sono stati la condizione femminile in senso diacronico e gli scenari di guerra. Il testo è il frutto della collaborazione fra la prof. ssa Daniela Borrelli, che da molti anni coordina il laboratorio di teatro insieme alla prof. ssa Grazia Fortunata Falco, laboratorio che ha riportato numerosi premi sia con allestimenti di teatro contemporaneo (Questi fantasmi di E. De Filippo, p.e., premio Bonci a Cesena 2018), sia con allestimenti di teatro greco (Le Antigoni, premio migliore regia Festival di teatro scolastico Castel di Sangro 2022), e il prof. Michele Casella; il laboratorio con gli studenti è stato condotto, inoltre, insieme alle colleghe Irene Montanaro e Giusi Sadutto, e con l’indispensabile ausilio della coreografa Nicoletta Munno per gli aspetti coreutici della messa in scena.
La scena si apre con il prologo di una Erinni avvolta in una nube nera, che s’interroga sulla scelta di Euripide di rappresentare il dolore senza riscatto delle prigioniere troiane in attesa -lungo le spiagge invase dai vincitori achei- di conoscere il proprio destino. L’Erinni recita, inoltre, un prologo esplicativo perché motiva la scelta registica di ambientare le vicende rappresentate in una sorta di circo infernale, ove il dio Poseidone che interviene subito dopo appare come il direttore impotente del circo stesso, e le protagoniste entrano in scena con tutta la loro carica di dolente violenza verbale e, al tempo stesso, con costumi e trucco eccessivi e variopinti.
Ecuba, regina anche nella sventura, tenta di dirigere persino la disperazione altrui intervendo sia con il coro, sia con sua figlia Cassandra che con la nuora Andromaca: arriva nel contempo Taltibio che riferisce via via gli ordini dei Greci vincitori fino al culmine del dramma, che prevede la morte violenta del piccolo Astianatte. Se non è un circo infernale questo? E mentre una dopo l’altra le donne troiane salgono sulle navi achee, mentre Cassandra profetizza per l’ultima volta il suo stesso destino -pur inascoltata- sulla scena irrompe Elena, che rivela le cause profonde, di natura politica ed economica, della guerra di Troia.
Ed Ecuba? La più celebre forse delle migranti resta sola sulla spiaggia a dichiarare al mondo che le è rimasta solo la sua dignità di persona, e una valigia pesante di ricordi da trascinare via. Alle tante donne che affrontano le rotte mal sicure del Mediterraneo in questi vostri tempi amari, nemmeno il bagaglio è rimasto, e troppo spesso nemmeno la vita. Fuggono, fuggono anche oggi dai conflitti e si ritrovano ad essere spose funeste di marciapiede, prive e private persino della voce.
La scena si chiude dopo il duplice intervento di Poseidone, che intende vendicarsi dei Greci durante il loro nostos, e della migrante Ecuba, nel caos delle umane vicende, quel caos che vede l’ultima apparizione di Cassandra, sola a domandarsi se la guerra sia davvero finita.
Il Laboratorio ha coinvolto ben due classi per intero, la II C e la II F, inoltre hanno partecipato due allievi di III C, Viviana Pepe e Gaetano Morace, alcune allieve di II D, di II I, mentre le ballerine appartengono alla II A; la truccatrice è Daria D’Amico di III D. Le riprese video sono state girate dalla sig. ra Maddalena Tessitore, tecnico di laboratorio del nostro Istituto.
Comunicato stampa
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