Luigi Spina, le sue Matres sono in finale al Premio Michetti
-Il fotografo Luigi Spina è tra i finalisti della 73esima edizione del “Premio Michetti” – Figura, Figurae. L’immagine delle immagini, iniziativa promossa dalla Fondazione Michetti, l’ente morale che, dal 1949, ricorda, attraverso vari eventi, la figura del pittore, scultore e fotografo Francesco Paolo Michetti, attivo tra Otto e Novecento, nato a Tocco da Casauria e morto a Francavilla al Mare, entrambe comuni della provincia di Chieti in Abruzzo. Per l’occasione, Spina esporrà presso Palazzo San Domenico a Francavilla al Mare il suo inedito progetto fotografico dal titolo Matres. L’anima di queste terre è il fango. La mostra sarà visitabile a partire dal 30 luglio fino al 25 settembre prossimo.
Nella storica sede della Fondazione Michetti verrà presentata una selezione di 39 scatti in bianco e nero raffiguranti le Madri, le note sculture in pietra, del VI-I secolo a.C., conservate presso il Museo Provinciale Campano di Capua e provenienti da un apposito santuario i cui resti sono stati rinvenuti, nell’Ottocento, presso il Fondo Patturelli, un tempo collocato appena fuori il centro dell’odierna Santa Maria Capua Vetere.
Attraverso quest’esclusivo lavoro, Luigi Spina mette in luce la sua nuova ricerca dedicata alla potenza espressiva dello strumento fotografico, stabilendo, nel contempo, la correlazione che insiste tra i corpi scolpiti nel materiale tufaceo e l’ambito territoriale a cui appartengono.
Nell’insieme, le sue foto svelano la relazione che c’è tra le Matres con il paesaggio della Piana Campana, ma soprattutto la ciclicità che, sin dalle origini dell’universo, governa la natura, la terra, le stagioni e, infine, gli uomini. In ogni scatto si evince lo stretto rapporto, di tipo antropologico, che c’è tra le Madri stesse, concepite come veri e propri ex voto, e i culti preromani diffusi nell’Antica Capua.
“Rugose, taglienti, per alcune mostruose, ma simbolo della vita e segno di una forte identità culturale” – spiega l’autore, aggiungendo, inoltre, che si tratta di “un’appartenenza culturale e sociale forgiata attraverso il ripetersi, per generazioni, degli stessi riti della Madre Terra”. Luigi Spina non è nuovo a riconoscimenti di vario tipo, così come in più occasioni è risultato tra i finalisti di diversi concorsi fotografici. Di recente, ha, inoltre, ottenuto un notevole successo di critica e di pubblico con le mostre Sing Sing. Il corpo di Pompei e I Confratelli allestite presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
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