Ma che bella città… quella che vorremmo, firmato WWF
(Beatrice Crisci) – Il Panda Team del Wwf Caserta esce allo scoperto e invia una lettera aperta al sindaco Carlo Marino e alla stampa. Il tema è la “città normale” che il movimento ambientalista vorrebbe, mettendo a sistema le infrastrutture già esistenti, intraprendendo iniziative a basso impatto economico, organizzando giornate ecologiche, favorendo la nascita di cooperative di giovani, dando una caratterizzazione al centro storico, realizzando Circuiti Turistici Integrati, dando spazio ai talenti artistici della città.
Interpellato da OndaWebTv, Raffaele Lauria, memoria storica del Wwf casertano, ha rilasciato in esclusiva questa dichiarazione: «Questa lettera aperta è l’ennesimo contributo di idee del Panda Team di Caserta sul problema di vivibilità a Caserta. In tutte le città “normali”, piccole e/o grandi, che hanno l’ambizione di coniugare business e benessere urbano, si parte dalle cose che già ci sono (arte, storia, commercio, infrastrutture) per metterle a sistema in una città al servizio dei cittadini e dei turisti. A Caserta invece si va avanti da anni secondo la logica del “tanto peggio, tanto meglio” come se fosse la ricerca del benessere nella propria città a strozzare il commercio: si ignorano invece i turisti della Reggia di Caserta che sfiorano il centro storico, non si tiene conto che i centri commerciali hanno letteralmente circondato la nostra città intercettando enormi flussi di persone, tanto che vengono addirittura organizzati dei tour con partenza da Ischia e con destinazione Reggia di Caserta e sosta prima del rientro alla Reggia outlet. Invece, è proprio il contrario e le “città normali” lo dimostrano al punto che, anche se non hanno tradizioni storiche e/o culturali di pregio, se le inventano. A Caserta, invece, secondo la logica del “cambiamento della tela di Penelope”, si cambia poco per non cambiare nulla. L’unica cosa che cambia – conclude Lauria – è che a dicembre, puntualmente da anni, con la pubblicazione della classifica dei capoluoghi di provincia del Sole24Ore, ci ritroviamo a perdere posizioni su posizioni. Ricordo che stiamo già in fondo alla classifica. E dire che nonostante l’immobilismo istituzionale generalizzato, c’è ancora qualcuno che fa finta di meravigliarsi. Noi non ci demoralizziamo, il confronto continua».
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