Macrico aperto ai casertani, l’annuncio del vescovo Lagnese
– Il 31 dicembre a Caserta non è solo attesa della festa, del cenone. È anche il giorno del Te Deum che il vescovo della diocesi casertana celebra nella Cattedrale. Ed è sempre un momento di confronto tra chi ha la guida spirituale della comunità e chi amministra il territorio. Le omelie dei vescovi hanno spesso fatto clamore, perché sferzanti, pronte a spronare gli amministratori per il bene dei cittadini. E lascerà sicuramente un segno nella città di Caserta l’annuncio sul futuro dell’ex Macrico che il vescovo Pietro Lagnese ha voluto consegnare ai fedeli e alle autorità presenti al Te Deum che ha chiuso il 2021.
Questo un estratto del suo intervento: “È un tema che so essere particolarmente a cuore ai casertani. In questo primo anno di servizio episcopale a Caserta ho avuto modo di interrogarmi più volte in merito all’ex Macrico sul quale tanto si è detto e scritto negli anni passati fin da quando 21 anni fa incominciò a parlarne il mio predecessore monsignor Nogaro. A lui e alle associazioni che hanno continuato a tenere viva l’attenzione su quell’area la mia più viva riconoscenza. Sul destino di quell’area abbandonata da circa 30 anni, fino a oggi ho preferito non esprimermi, ritenendo necessario prima conoscere e capire, cosa che ho cercato di fare fin da subito, anche visitando personalmente il sito in questione. Dopo attenta valutazione sono giunto alla considerazione che sia venuta l’ora che quel bene venga messo a disposizione della città e al servizio del bene comune. Questo potrebbe rappresentare una formidabile occasione per uno sviluppo sostenibile capace di coniugare cura per il creato e opportunità di lavoro per tanti giovani, che a causa della piaga dell’occupazione sono costretti ad abbandonare i luoghi di origine in cerca di lavoro. Sì, è venuto il momento di agire. Non possiamo più nasconderci e giocare a rimpiattino su compiti e responsabilità. Nel 2025 la Chiesa celebrerà l’anno santo. Vorrei che il 2025 fosse per i casertani l’occasione per accogliere veramente la grazia del Giubileo e godere di una terra da vivere come parco urbano, dove fare un’esperienza vera di comunità. Quell’area, un tempo denominata Campo di Marte, sogno di poterla restituire ai casertani non più come luogo dove preparare armi per la guerra o la morte, ma come campi di pace, di vita, campi di dialoghi tra le generazioni. Terra in cui coltivare la pace e la speranza e custodire la vita. Questo è il mio sogno e a ogni casertano per questo sogno chiedo di operare insieme. È mia intenzione per tanto rilevare dall’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, di cui è presidente don Antonello Giannotti, l’area dell’ex Macrico al fine di mettere mano al restauro di quel bene e permettere alla città di poterne godere”.
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