Madonna del Carmine, il culto da Napoli a tutta Terra di Lavoro

Madonna del Carmine, il culto da Napoli a tutta Terra di Lavoro

Luigi Fusco – Forte, sentita, a dir poco viscerale è la devozione nei confronti della Madonna del Carmine in Terra di Lavoro. Un po’ ovunque, proprio in occasione della sua celebrazione, che ricade il 16 luglio, si intensificano i riti sacri e i festeggiamenti profani.
Il culto della Vergine del Carmine è molto antico ed è strettamente connesso a San Simone Stok, religioso di origine anglosassone vissuto tra i secoli XII e XIII, che ne ebbe la visione sul monte Carmelo in Palestina. Poche sono le notizie relative alla sua vita, mentre diverse sono le leggende che ancora avvolgono la sua figura.
Secondo la tradizione, appena adolescente lasciò la casa paterna per intraprendere la vita di eremita
rifugiandosi sotto una quercia. Difatti, l’appellativo Stok in inglese antico significa tronco d’albero.
Successivamente si recò in Terra Santa e lì decise di aderire all’ordine carmelitano, di cui divenne sesto
priore generale nel 1247.
Innumerevoli sono le ricorrenze del Carmine che vengono onorate nella Terra di Lavoro. A Caserta si ricordano i festeggiamenti organizzati dalla parrocchia di Maria Santissima del Carmine e di San Giovanni Bosco nel Parco degli Aranci, a Capodrise viene invece allestita la tradizione festa patronale della Madonna del Carmine, a Sant’Angelo in Formis pure è particolarmente sentita tale solennità, così come nella vicina Capua.
Il tempio per eccellenza dedicato alla Madonna del Carmine resta comunque a Napoli. Vero e proprio luogo sacro mariano che conserva al suo interno innumerevoli opere d’arte. Qui si legano storie, leggende, invocazioni e miracoli, episodi che ancora oggi si intrecciano con le ormai consumate vicende secolari della città partenopea: da Corradino di Svevia a Masaniello, fino ad arrivare all’età contemporanea con i funerali di Totò e in tempi più recenti quelli di Mario Merola.
“Mamma d’o Carmene”, si è ancora soliti esclamare: un accorato appello alla Vergine che viene ancora
ripetuto quando si resta meravigliati di fronte a qualcuno o a qualcosa o in presenza di un evento a dir poco straordinario. La stessa invocazione rappresenta anche un modo amorevole per invocare la stessa
Madonna affinché possa intercedere per la salvezza dell’anima e del corpo dell’intera umanità.

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Luigi Fusco
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Luigi Fusco - Docente di italiano e storia presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, già storico e critico d’arte e guida turistica regione Campania. Giornalista pubblicista e autore di diversi volumi, saggi ed articoli dedicati ai beni culturali, alla storia del territorio campano e alle arti contemporanee. Affascinato dal bello e dal singolare estetico, poiché è dal particolare che si comprende la grandezza di un’opera d’arte.

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