Maggio Calatino, Antonella Botticelli porta Dante al Convitto
-Continua il fortunato ciclo pittorico E quindi uscimmo a riveder le stelle dell’artista Antonella Botticelli, interamente dedicato alla Divina Commedia e creato in occasione delle celebrazioni per il Settecentenario della morte di Dante Alighieri. Ideata nel 2020, la serie è diventata, nel giro di poco tempo, itinerante. La prima esposizione è avvenuta nel Chiostro di San Francesco a Benevento, la seconda al Quartiere militare Borbonico di Casagiove, la terza al Museo Archeologico Calatia di Maddaloni e, infine, di successo è stata la quarta a Livorno. Per questa nuova edizione sarà protagonista ancora una volta la cittadina maddalenese. Difatti, la rassegna pittorica di Botticelli verrà inaugurata, giorno 6 maggio, presso il Salone Principale del Convitto Nazionale Giordano Bruno, ambiente noto per presenza della grandissima tela del soffitto eseguita, nel 1756, dai fratelli Funari. La mostra rientra nel cartellone delle iniziative programmate nell’ambito dal Maggio Calatino, manifestazione culturale che si svolgerà per tutto il mese di maggio all’interno del Convitto. Le opere di Botticelli dialogheranno con la monumentalità architettonica e decorativa di uno degli edifici storici più prestigiosi di Maddaloni e del resto della Campania. E quindi uscimmo a riveder le stelle è un progetto artistico che vede una vera e propria incursione dantesca nel contemporaneo. I lavori in esposizione sono stati eseguiti secondo un precipuo schema narrativo preso in prestito dalla stessa Divina Commedia, seppur sovvertito nell’ordine.
Botticelli, in merito, ha ritenuto opportuno redigere il suo personale percorso, prendendo dal testo dantesco solo alcuni episodi o personaggi: quelli che maggiormente potevano essere fonte d’ispirazione per la sua pittura. I soggetti raffigurati sono i seguenti: Le tre fiere, Dante e Beatrice, Caronte, Paolo e Francesca, Lucifero, Pluto, Piccarda, La selva dei suicidi, L’angelo nocchiero, Ave Maria Gratia Plena, Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate, Gerione, E quindi uscimmo a riveder le stelle, Minosse, Mirabile donna apparve a me, Cerbero, Incontro con Manfredi di Svevia, Benedictus qui venis. Attraverso queste raffigurazioni Botticelli è riuscita ad inaugurare un sintetico sistema figurativo in cui collocare la figura e il testamento poetico del grande autore fiorentino, rivisitandolo in un’ottica contemporanea viva dal punto di vista compositivo e vivace per quanto riguarda l’impiego delle cromie. L’esposizione sarà visitabile fino al 31 maggio prossimo.
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