Maria Sofia di Baviera. Storia di una regina e del suo esercito
Redazione -Mercoledรฌ 19 febbraio 2025, alle ore 17:30, avrร luogo nellโArchivio di Stato di Caserta, che ha sede nella Reggia vanvitelliana, una serata dedicata a una donna troppo poco conosciuta della storia italiana, nel centenario della sua morte: Maria Sofia di Baviera, ultima regina del Sud. Promotore dellโiniziativa, oltre lโArchivio, รจ il Centro Studi della Provincia di Caserta โAntica Terra di Lavoroโ, unโassociazione che raccoglie studiosi, ricercatori e storici di tutta la provincia, e che dopo aver organizzato le prime due edizioni del Festival dellโUnitร Nazionale a Teano intende approfondire le biografie di alcuni personaggi che vissero quel periodo.ย ย
Dopo i saluti di Fortunata Manzi, direttrice dellโArchivio di Stato, il presidente del Centro Studi Tommaso Tartaglione dialogherร con il professore Aurelio Musi, che ha insegnato Storia moderna presso la facoltร di Scienze Politiche dellโUniversitร degli studi di Salerno, lโingegnere Giovanni Pede, che ha lavorato per quasi quaranta anni in ambito industriale e nel campo della ricerca, ma che รจ anche un appassionato cultore della storia militare italiana, e il dottore Luca Esposito, cultore di storia e ricerca militare, diplomato in archivistica paleografica e diplomatica.
Nellโoccasione saranno presentati i libri โMaria Sofia. Lโultima regina del Sudโ di Aurelio Musi, Neri Pozza editore, e โDal Macerone a Gaeta. Lโultima difesa delle Due Sicilieโ, di Giovanni Pede e Luca Esposito, Cosmo Iannone editore.
Lโincontro sarร arricchito dalla lettura recitata, a cura dellโattore Mario Di Fraia, di due componimenti dedicati alla regina Maria Sofia: il primo del poeta e autore di canzoni napoletane Ferdinando Russo, il secondo di Gabriele DโAnnunzio.
La serata terminerร con lo svelamento di unโopera dโarte dedicata alla regina dallโartista contemporaneo Vito Riccardi di Marino (Roma). Approcciato allโarte attraverso disegni di volti di donna in stile Pop Art, ha realizzato opere a scopo culturale e artistico. Ispirato al movimento del Futurismo, si basa sul concetto cardine dellโesaltazione della bellezza e della modernitร .
Lโiniziativa sarร unโoccasione per approfondire la vita dellโultima regina di Napoli, lโeroina che dai bastioni di Gaeta infondeva coraggio allโesercito delle Due Sicilie sconfitto nellโassedio dei Piemontesi. Alta, slanciata, elegante nel portamento nobile e grazioso, con una magnifica capigliatura castana, bellissimi occhi color azzurro cupo, Maria Sofia trascorse lโinfanzia e lโadolescenza nel castello di Possenhofen, dove le giovani Wittelsbach si esercitavano in lunghe galoppate a caccia di animali selvatici. Oltre le passeggiate a cavallo, praticava la scherma, il nuoto, la ginnastica, la danza. Ebbe una solida educazione musicale e una formazione al gusto estetico secondo i modelli ereditati dalle corti europee dโantico regime. Restรฒ particolarmente affascinata dalla fotografia, una passione che le rimarrร per tutta la vita. Come la sorella Sissi, imperatrice dโAustria, era solita girare da sola per la cittร e fumare piccoli sigari in pubblico. Non rispettava lโetichetta di corte e coltivava rapporti umani, intrattenendosi anche con persone umili. Fin da ragazza fu esuberante, indipendente, anticonformista.
Divenuta regina di Napoli, essendo moglie di re Francesco II di Borbone, esercitรฒ tutto il suo fascino e il suo carisma per riconquistare il consenso dei sudditi. Proprio per questo venne considerata un temibile nemico dai liberali italiani. Contro di lei venne anche montata una violenta campagna diffamatoria attraverso la diffusione di fotomontaggi che la raffiguravano nuda e in pose erotiche. La biografia di Maria Sofia, perรฒ, va ben oltre il breve periodo del regno napoletano. In collegamento con gli anarchici, alimentรฒ la destabilizzazione del Regno dโItalia giurando vendetta ai Savoia che le avevano sottratto un regno e le sue ricchezze.
Dopo dieci anni di esilio a Roma, ospite di Pio IX, lโultima sovrana del Regno delle Due Sicilie visse tra Austria, Ungheria, Francia, Germania e morรฌ a Monaco di Baviera nel 1925. Nella sua lunga vita ispirรฒ scrittori e artisti, ma chi ne ha fatto un monumento, in cui lei si riconobbe, รจ Marcel Proust nella Recherche.
Nel corso della serata, tuttavia, saranno affrontati approfondimenti anche sullโesercito del Regno delle Due Sicilie: era veramente un esercito di stranieri e di mercenari, di uomini sanguinari e feroci contro i loro stessi fratelli? O peggio ancora di ufficiali traditori, pronti a passare dalla parte del vincitore? In realtร , era un esercito nazionale, la cui principale ragion dโessere era il mantenimento dellโordine interno, ma che fece la sua parte quando il re se ne mise a capo, dopo le dimissioni del governo costituzionale napoletano. Unโanalisi di storia militare, ricordando tanti fedeli โsoldati del Reโ e focalizzandosi sul periodo che va dal risolutivo intervento armato sardo-piemontese del 12 ottobre 1860 alla metร del mese successivo.
Lโirresolutezza dellโalto comando napoletano, cui non fu estraneo lo stesso re nellโingannevole speranza di un aiuto francese, rimandรฒ lo scontro definitivo con lโArmata Sarda fino a che fu troppo tardi e tutto compromesso in una settimana o poco piรน. La ritirata si concluse a Gaeta, una fortezza che non era in grado di resistere a un assedio sostenuto da cannoni a grande gittata, di fronte ai quali gli artiglieri napoletani nulla poterono. Un momento di studio che si colloca, dunque, oltre le polemiche di parte e aiuta a ricostruire il dato storico in modo obiettivo e documentato.
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