Musica e teatro insieme illuminano Napoli
(Mario Caldara) – Il titolo dell’evento annunciato per stasera alle 19, attraverso una sottile sfumatura poetica, basterebbe da solo a presentarne il contenuto. Sinfonica Memoria per amore, paura e rivoluzione. C’è molto più di una manciata di parole. Ci sono sentimenti forti, amore e paura, agli antipodi ma spesso a braccetto. C’è rivoluzione, che dei sentimenti ne fa le fondamenta sulle quali ergersi. C’è storia. È questo, il cuore di ciò che ci aspetta: la storia, ricordata attraverso un connubio tra musica e teatro. Il risultato partorito è quello di un ibrido, un evento musicale teatralizzato che, in maniera viscerale, legherà con lo spettatore e andrà a narrare ben tre epoche differenti, servendosi del potere della musica e della recitazione. Sarà a via Duomo, nello specifico al Museo Civico Gaetano Filangieri, interno al palazzo Como, aperto straordinariamente di sera, che saranno accesi i riflettori e sarà alzato il sipario.
Quello che la serata prospetta è il racconto da parte di voci e volti della storia di un popolo, che, assieme alla propria città, Napoli, è stato in balìa di situazioni differenti, caratterizzate da amori, rivolte e catastrofi. Ideata dall’Associazione Culturale NarteA, cui sta a cuore la storia e le bellezze del museo di Palazzo Como, l’intento della serata è proprio quello di valorizzare questi aspetti attraverso le arti stesse. Lo spettatore, dopo una visita guidata della sala Carlo Filangieri, durante la quale sarà introdotta la storia del museo, sarà catapultato tra tradizioni e abitudini di un popolo che, a dispetto delle difficoltà, ha saputo sempre rialzarsi e camminare con i propri piedi. Al primo piano, nella sala Agata, i testi e la regia di Febo Quercia guideranno Marianita Carfora, Mario Di Fonzo e Serena Pisa, accompagnati dai Maestri Marco D’Acunzo e Daniele La Torre, per riportare in vita epoche passate e intramontabili. Il museo, luogo dello spettacolo, trascende qualsiasi significato fisico: è un simbolo. Dedicato alle arti applicate, alla scrittura, alla pittura e alla conservazione di libri antichi, è stato chiuso fino al 2012, per ben tredici anni. Ora sostenuto dall’associazione Salviamo il Museo Filangieri ONLUS, la sua riapertura ha un valore smisurato. Rappresenta quella piccola percentuale di potenziale espresso di cui Napoli può fregiarsi, che a sua volta ricorda quanto di bello la città ha da offrire, soprattutto nei campi della storia e dell’arte, e sottolinea quanto ancora potrebbe regalare.
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