No alla violenza. Il Cug porta il teatro nelle aule universitarie
-Alla presenza di un pubblico partecipe e coinvolto, formato da studenti e docenti universitari e di alcuni licei napoletani, è andato in scena ieri pomeriggio all’Università Parthenope lo spettacolo inedito «Robba mia». La direzione artistica di Nicola Le Donne. In scena Stefania Coppola, Rosaria Petrillo – anche regista dello spettacolo – e Giusy Ferro, drammaturga.
Ha introdotto la rappresentazione la presidente del CUG il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la professoressa Rosaria Giampetraglia, ricordando come la violenza sulle donne sia una forte violazione dei diritti umani. Per combatterla è necessario sradicare quei portati (sotto-)culturali e i sentimenti di possesso che vedono le donne come ‘robba’ e oggetti, e che scatenano violenze inaudite, anche nel mondo occidentale, nel momento della separazione della coppia, portando al femminicidio di giovani madri e di donne meno giovani. La professoressa Gianpetraglia sottolinea anche “il ruolo fondamentale dell’istruzione e la capacità del teatro di promuovere una riflessione critica”. Considerazione questa, poi ripresa da Nicola Le Donne. Quindi, conclude rivolgendo un pensiero alle donne dell’Iran, che stanno dimostrando una resilienza eroica nel resistere all’oscurantismo violento, fino a sacrificare le loro esistenze. Nicola Le Donne sottolinea poi “come l’ Università Parthenope nel consentire e incoraggiare l’ingresso al teatro riveli il volto umano e pro-attivo dell’istruzione”, e spiega poi al pubblico “come l’autrice Giusi Ferro abbia solo ‘prestato la penna’ a narrare a quelle che purtroppo son storie vere”.
La scenografia della pièce è essenziale, come i bianchi costumi delle tre protagoniste, che scalze, con i capelli sciolti, ma mai discinte, hanno dato vita e forma alle loro storie. Tutte vittime di furia omicida, le tre donne raccontano dall’aldilà le loro vicende di deprivazione dei diritti essenziali e la fine brutale – strangolamento, un colpo mortale alla testa, l’acido – in un linguaggio di alta valenza emotiva che arricchisce l’italiano di espressioni e fonemi della lingua locale, il napoletano. Seguono brevi filmati che mostrano come, chiedendo aiuto per tempo, le loro storie avrebbero potuto avere una conclusione diversa.
Dopo l’entusiastico applauso del pubblico, la professoressa Carla Pansini ha brevemente illustrato gli strumenti normativi a tutela delle vittime, tra cui la Convenzione di Istanbul ed il Codice Rosso, esortando a non giustificare mai, né a sminuire i comportamenti violenti. Gli sforzi della società civile devono contemplare tre aspetti fondamentali degli interventi, ossia Prevenzione, Protezione, Punizione, quanto necessaria sia un’attenta valutazione del rischio che non sottovaluti i segnali di violenza. I direttore artistico lancia infine agli studenti l’invito a frequentare i teatri, luoghi dell’ espressione delle emozioni e nel contempo di analisi e disamina dei fenomeni.
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